Tra paesaggi suggestivi e tramonti romantici, non bisogna dimenticare che la Corsica è anche la patria di salumi e formaggi di tutto rispetto. A metà tra le usanze corse e quelle francesi, la cucina non può che rispettare queste tradizioni e prendere il meglio dai due luoghi. Proponendo ampia scelta di menù ed essendo, comunque, un Paese piuttosto turistico, sarà molto facile trovare in giro qualcuno che invita i turisti a provare i propri piatti, ma per gustare i sapori veri e tradizionali, il consiglio è sempre quello di seguire la gente del posto e vedere in quale ristorante decide di cenare. In generale, comunque, le tradizioni culinarie più vere ed antiche, sono di tipo montanaro , boschivo e pastorale, dato che la conformazione stessa del territorio è legata ad un promontorio sul mare.
Seguendo queste antiche abitudini in cucina, quindi, si può trovare l‘agnello e il capretto alla brace, le costolette e gli stufati di agnello. I veri simboli dell’isola, però, sono proprio i salumi ed i formaggi. Il brocciu, ad esempio, è del tutto simile alla nostra ricotta e fondamentale nelle ricette più antiche. Irrinunciabile, poi, è la tome de chevre, la toma di capra, così come il brin d’amour, letteralmente pizzico d’amore, di capra con una crosta naturale di santoreggia e rosmarino. Continuando con l’elenco di prelibatezze, si può proseguire con il fiumorbo, un formaggio di pecora a pasta molle e con il niolu, pecorino leggermente piccante. Si conclude con il venco, pecorino a pasta molle con un intenso odore di fermentazione.
Passando al settore salumi, invece, i tempi di lavorazione sono lunghi e legati a metodi tradizionali ed, infatti, avvengono all’interno di piccole botteghe aperte da molti anni. Il prisutto è il prosciutto crudo molto magro, la panzetta è la pancetta, il salamu è la salsiccia secca speziata, mentra la valetta è il guanciale. I figatelli, infine, sono le famose salsicce di fegato fatte con frattaglie di maiale che si mangiano crudi o arrostiti, dopo la stagionatura.