Il Kenya è una dei pochi angoli di mondo dove ancora gli animali vivono in libertà in un habitat naturale adatto a loro e in cui la popolazione si raggruppa in varie tribù, con usi, costumi e tradizioni ancora tramandate di generazione in generazione. Il clima in tale tratto d’Africa è influenzato dall’Oceano Indiano, dalla linea equatoriale che taglia in due il Paese e dai rilievi del territorio. In linea di massima, comunque, le aree pianeggianti sono calde e poco piovose, mentre sugli altipiani la colonnina di mercurio, tende ad abbassarsi. Le coste e le zone vicine al Lago Vittoria, invece, presentano precipitazioni abbondanti e le coltivazioni sono rigogliose.
Nello specifico, quindi, nelle regioni costiere e nei laghi, il clima è caldo e umido e le terre in questione corrispondono agli angoli di territorio più popolati. Nella zona nordorientale, invece, si trovano le parti più aride con frequenti tempeste di vento, in cui arrivano quasi esclusivamente pastori. Dove le piogge sono troppo frequenti, invece, l’uomo tende a tenersi lontano, anche per evitare la temibile mosca tze-tze che può far ammalare pure il bestiame. Qui riescono a sopravvivere solo animali tropicali come elefanti, giraffe e rinoceronti.Nelle praterie o savane, ancora, la vegetazione è costituita prevalentemente da acacie sempreverdi perchè fa troppo caldo e l’aridità la fa da padrone.
Nel Paese vivono ben 40 milioni di persone, con un aspettativa di vita di circa 57,8 anni, tra le più basse del pianeta. In Kenya abitano almeno 70 tribù e 30 principali gruppi etnici suddivisi in 4 ceppi linguistici. Non si sa con precisione quando il luogo cominciò ad essere abitato, ma di certo molto tempo fa, visto che sono stati trovati reperti tra i più antichi e i primi esseri umani. Le lingue ufficiali sono l’inglese e lo swahili, ma non manca una vasta varietà di lingue tribali, mentre i giovani spesso conoscono lo sheng.