Il settore del turismo è stato uno di quelli più colpiti dalla pandemia di coronavirus, portando modifiche sostanziali al modo in cui si viaggia e alla scelta delle destinazioni: secondo delle stime eseguite in merito al periodo post covid, molti sottolineano come la preferenza dei viaggiatori si sia spostata verso l’Europa e gli Stati Uniti.
Meno appeal di Cina e Giappone
Ad essere considerato con meno desiderio rispetto a prima è l’Oriente, a partire dalla Cina fino ad arrivare al Giappone: si tratta di un problema di sicurezza e di gestione dei contagi che non viene accettato completamente dal viaggiatore occidentale, il quale teme di veder sfumare le sue vacanze a causa di restrizioni poco chiare e approcci non condivisi alla gestione della pandemia. Sebbene vi sia un certo ottimismo da parte dei consumatori da quando è iniziata la somministrazione del vaccino anti covid, i viaggiatori sono ancora indecisi e i tour operator, sia i più grandi che più piccoli, puntano molto ad offrire dei pacchetti vacanza in grado di assicurare viaggi su misura che sappiano infondere sicurezza a tal punto di essere scelti.
Come già sottolineato non solo cambiano le destinazioni ma si modificano anche i viaggiatori tipo. In passato spesso chi si rivolgeva all’agenzia di viaggi era colui che aveva poco tempo per organizzare la trasferta o chi voleva un pacchetto sorpresa in grado di stupirlo e coccolarlo allo stesso tempo. Ora, a causa del covid, si potrebbe riuscire ad attirare verso specifiche tipologie di viaggio dei consumatori differenti, alla ricerca di una personalizzazione più ampia rispetto al passato del proprio percorso.
Viaggi in luoghi senza assembramenti
Le prime prenotazioni che sono iniziate ad arrivare in questo periodo, per la fine del 2021, raccontano di viaggiatori che non cercano più il tour attraverso le maggiori città, ma un percorso che consenta loro di visitare più stati seguendo però un tracciato più naturale, con mete che consentano di evitare zone dove gli assembramenti possono essere più comuni. Non più il viaggiatore solitario, ma coppie e famiglie con adulti di età compresa tra i 30 e i 40 anni che hanno deciso di dire no al viaggio last minute per una vacanza creata su misura.
Sebbene non spariranno, le stime degli operatori di settore parlano meno di pacchetti preconfezionati a prezzo fisso, ma opzioni da decidere e personalizzare in base alle proprie esigenze e al proprio budget, con un occhio importante fissato sulla sicurezza del viaggio e sulle opzioni di pernotto.Il viaggiatore sente la necessità di mantenere tutto sotto controllo e di favorire la sua sicurezza scegliendo mete naturalistiche piuttosto che classici delle vacanze.