Crisi? Una parola troppo negativa per essere assimilata alla parola viaggio. La partenza rappresenta un pò per tutti un momento di evasione, un modo per dare libero sfogo anche ai desideri più reconditi. E allora perchè risparmiare? E’ questa la figura del viaggiatore che emerge della ricerca del Pangaea Observatory per quel che riguarda il turismo di lusso, emerge un viaggiatore alla ricerca di luoghi sconosciuti e incontaminati, facilmente accessibili nonostante tutto e dove poter sempre contare su servizi di primo livello. Altrimenti che vacanza sarebbe?
I luxury traveller italiani preferiscono viaggi di coppia (87,8%), perchè due si sa, è meglio che uno; fanno un uso notevole di Internet per trarre informazioni di viaggio (47,9%) e cataloghi di tour operator (39,7%). Per quanto riguarda le destinazioni amano l’area del Mediterraneo, Venezia (se preferiscono andare in coppia è la soluzione sicuramente più idonea…), la Grecia, la Spagna, la Francia e la stessa Italia, con Sardegna, Costiera Amalfitana, Toscana e Venezia in testa. Inoltre il progetto Pangaea Obeservatory ha rilevato che il 62,7% degli esperti intervistati ha dichiarato di aver mantenuto intatto il proprio giro d’affari, in alcuni casi di averlo addirittura accresciuto.
La prima ricerca – spiega Massimo Tocchetti, presidente Aigo -, riguarda la travel industry ed è stata condotta includendo i pareri di 150 professionisti, tra tour operator, società di trasporti, considerati i principali decision maker europei del settore. L’obiettivo, fornire a chi lavora nel mondo del turismo un’analisi dettagliata sull’evoluzione dei comportamenti d’acquisto dei business travel di lusso.
Una crisi quindi che non tocca i viaggi luxury? Forse ci stiamo sbagliando, sarebbe una affermazione decisamente avventata, qualcosa che è cambiato nel mondo del turismo c’è: viaggio di lusso sempre, ma per una vacanza tendenzialmente più corta, più vicina e con maggiore attenzione al portafoglio. Non si rinuncia alla qualità quindi, ma si riduce di qualche giorno il relax.