Nel nostro prossimo viaggio in India potremo vederla: si perché lei finalmente è tornata ed è pronta a sfilare per le strade delle principali città locali. Parliamo della vespa, il cui ritorno è stato inaugurato da musica, balli e sfilate in stile Bollywood. Lo scooter che è un mito in Italia oggi si trova dovunque ed è il momento di conquistare definitivamente pure l’Asia.
La produzione avverrà direttamente in loco in uno stabilimento situato a Baramati, nello stato di Maharashtra (la cui capitale è Mumbay), nel cuore della cosiddetta Detroit indiana. Qui saranno fabbricati 150mila esemplari all’anno e si prevede un raddoppio entro l’anno. Del resto si tratta del terzo impianto Piaggio a Baramati, perché il primo risale al 2000 e realizza l’Ape, il veicolo a tre ruote per il trasporto urbano di passeggeri e merci, il secondo è stato aperto nel 2010 e produce motori e il terzo è tutto per la Vespa.
Si tratta di particolare dello sviluppo del modello Lx, vendutissimo in Europa e negli Stati Uniti e avrà una dimensione leggermente più piccola, mentre le ruote saranno più grandi per adattarsi agli standard locali. Il motore sarà di 125cc a tre valvole e quattro tempi, silenzioso e poco inquinante e con un elevato tasso di economicità. Farà 60 chilometri con un litro, più del doppio della stessa Vespa prodotta in Europa. Il mercato a cui si rivolge è quello del ceto più elevato con un prezzo equivalente di circa 1.000 euro. E’ una cifra quindi superiore di circa il venti per cento rispetto allo scooter più caro di oggi. La Vespa è da tempo legata all’India, da quanto Enrico Piaggio, nei primi anni Cinquanta, si rese conto del potenziale economico della zona e avviò accordi di licenza con produttori locali, prima con il gruppo Bajaj, poi con Lml. Diventò un prodotto molto amato ma con la propria manodopera e non con il proprio marchio. Oggi torna nel Paese e finalmente sfoggia il vero brand.