La variante Omicron e il generale aumento dei contagi legati al coronavirus sta causando una reazione di cui il mercato turistico non aveva proprio bisogno: disdette per ciò che concerne i viaggi di fine anno.
Turismo organizzato in difficoltà
È innegabile che quello che può essere definito il mercato del turismo organizzato sia quello che abbia sofferto di più in questi anni e che rischia ancora di venire abbattuto nel fatturato dalla pandemia di coronavirus. La gente, per quanto la campagna vaccinale in atto stia avendo buoni risultati, ha paura di spostarsi e sta iniziano, con la risalita della curva dei contagi, a disdire i viaggi che aveva prenotato nei mesi scorsi.
L’Italia, così come le Canarie e gli Stati Uniti grazie alla recente riapertura sono le mete che ancora tengono duro, ma non si può far finta di non vedere che le 13 mila imprese del settore, con i suoi 86 mila operatori non sia a rischio. Numeri del fatturato alla mano è possibile notare come quella in atto per il turismo organizzato sia una vera e propria tragedia dato che si è passati dai 13,3 miliardi del 2019 ai 2,5 miliardi con i quali probabilmente questo anno si chiuderà.
Un calo riscontrabile per i viaggi di piacere tanto per quelli di lavoro con cali, rispetto all’anno pre-pandemia, pari all’80%. Le associazioni di categoria, riunitesi a Roma per il convegno dedicato “Non c’è più tempo” non hanno nascosto la loro preoccupazione dato che, anche solo prendendo in considerazione i viaggi degli italiani all’estero, si può rilevare un generale -92% .
Anche il Governo preoccupato per la situazione
Anche il Governo è preoccupato per l’andamento del mercato e quello che potrebbe significare e incontrando i rappresentati del comparto del turismo organizzato ha assicurato massima collaborazione. Ha infatti sottolineato il ministro competente:
Il loro è stato un settore fortemente penalizzato dagli effetti economici della pandemia e le loro richieste sono sacrosante. Allo studio anche l’applicazione al turismo organizzato di alcuni interventi previsti nel Pnnr Turismo. Per venire incontro alle loro richieste è necessario, direi indispensabile, lasciare al turismo la quota di risorse destinate al bonus vacanze e non spese.
Gli aiuti, sottolineano le associazioni di categoria, sono arrivati con il contagocce e questo fa riflettere e non poco su quanto le ulteriori cancellazioni che stanno avvenendo in questo momento possano peggiorare la situazione con il loro impatto. Il fatto che aumentino le restrizioni con il passare delle settimane non aiuta.
La speranza è che nella seconda parte dell’inverno la situazione migliori, dando modo ai turisti di sentirsi sicuri e partire e al settore di tirare un sospiro di sollievo.