Viaggi esotici ed italiani? Un rapporto idilliaco fino a che non vengono chiamati in causa gli insetti: sono infatti loro a rappresentare la maggiore discriminante negativa per gli abitanti del Belpaese.
Ed in parte c’è da comprendere questo punto di vista: non solo si parla di veicoli di possibili malattie ma in alcuni casi la loro stazza e la loro pericolosità sono più grandi rispetto a ciò che incontriamo di autoctono nella penisola. Come sottolineato da AdnKronos Salute, i turisti italiani sono pronti a mettere in conto gastroenteriti e intossicazioni alimentari, addirittura avere a che fare con zone non consigliate per potenziale pericolosità ma hanno davvero poco desiderio di combattere con insetti di ogni tipologia. Circa 7 italiani su 10 sono preoccupati di eventuali “incontri” e tra di loro il 32% si dice “molto preoccupato” mentre il 38% “abbastanza preoccupato”: va da se che il problema è molto sentito dalla maggioranza. I meno preoccupati sembrano essere coloro di età compresa tra i 35 e i 44 anni. Come hanno spiegato gli esperti di Rentokil all’agenzia di stampa:
[La pericolosità] dipende dalle destinazioni scelte. I rischi associati alla possibilità di morsi o punture di insetti è sempre presente, in particolare da parte di specie che sono vettori di malattie anche gravi come nel caso di alcuni tipi di zanzare o cimici che possono causare patologie come la febbre gialla, la febbre Dengue e la malattia di Chagas, oltre al più noto virus Zika.[Motivo per il quale prima di partire] è importante conoscere le caratteristiche del Paese ospitante e rivolgersi al proprio medico per le eventuali vaccinazioni da eseguire.
E vestirsi in modo tale di non entrare in contatto con loro.