Luoghi solitari e desolati che, però, hanno fascino immortale e del tutto particolare. Siamo negli Stati Uniti, in uno di quei posti al mondo dove anche le città “fantasma”, meritano una visita e decine di foto. Si, perché i paesaggi restano superbi e tra grandi praterie, montagne e canyon imponenti, questi villaggi affiorano dal nulla a ricordare il mitico quanto reale, selvaggio West. Le “ghost town”, rievocano i tempi della grande corsa all’oro ed erano sorte principalmente per ospitare i minatori, i cercatori del prezioso metallo o coloro che stavano costruendo la ferrovia. Vari i motivi hanno portato al totale abbandono delle aree, legati principalmente all’esaurimento del lavoro e alle condizioni inospitali circostanti, così come la relativa lontananza dalle grandi città, in un periodo in cui non esistevano condizioni di trasporto ottimali.
Le potenzialità turistiche delle città fantasma, sono state riscoperte di recente, tanto che in buona parte sono state trasformate in musei a cielo aperto con la possibilità di alloggio o semplicemente sono rimaste identiche ad un tempo, magiche location di film e pellicole pellicole western. Agli stranieri piace molto l’idea di pernottare in una vecchia cittadina e la sensazione è quella di tornare indietro di qualche decennio. Al crepuscolo il fascino aumenta e di giorno è il momento perfetto di visitarle, con la profonda convinzione di scoprire magari qualche angolo che nessuno ha visto di recente.
Ma quali sono le principali “ghost town” americane?In California, spicca Bodie dichiarata di interesse storico nazionale. Riguarda un antico agglomerato minerario nel cuore della Sierra Nevada e tutt’ora è volutamente mantenuta in uno stato di decadimento per fornire l’idea del tempo che qui si è fermato. Gli U2 qui hanno realizzato il servizio fotografico per l’album The Joshua Tree. Nel Montana, ecco Bannack, protagonista nel 1862 della prima grande scoperta d’oro e fu per breve tempo anche capitale dello Stato.In Arizona, invece, non perdete l’occasione di vedere Gleeson, Courtland e Pearce, lungo il caratteristico “Ghost Town Trail”, senza dimenticare una tappa a Tombstone, casa di tanti pistoleri.
Le città fantasma sono un po’ ovunque nel mondo, dall’Italia al resto del globo.Quelle americana sono tra le più note comunque. Quello che colpisce non è solo l’aria misteriosa che le avvolge. L’idea è quella che un tempo ci siano state persone pronte a vivere, sorridere e passeggiare in queste zone e poi per diversi motivi il quotidiano sia stato spezzato da qualcosa. I più sensibili, addirittura, credono di riuscire a sentire la presenza di chi ha scelto di restare, qualche anima che continua a vagare sperando forse che tutto torni come prima. Un senso di vuoto, insomma, lo avverte chiunque eppure è una forma di turismo che continua a conquistare. Se un tempo erano soprattutto viaggiatori solitari che organizzavano dei percorsi ad hoc di questo tipo, adesso pure le agenzie di viaggio, notato l’interesse sono in grado di fornire pacchetti personalizzati e particolari alla ricerca delle città perdute. Quelle che hanno un passato ma, al momento, sembrano non avere un futuro, anche se piace credere che le cose possono sempre cambiare.