Maratea, perla della Basilicata, una regione ancora poco conosciuta ma che merita senz’altro di essere visitata. Il bellissimo paese della provincia di Potenza, affacciato sul Mar Tirreno, poi, può essere la meta di una splendida vacanza durante la quale di certo non ci si annoierà, presi tra affascinanti escursioni nella macchia mediterranea o tra le torri costiere, gite in barca a vela o appassionanti corsi di cucina che insegnano a preparare le pietanze della squisita gastronomia locale. Il tutto all’ombra del Cristo Redentore, che con i suoi 22 metri, è una delle sculture più alte del mondo. Fu issata sul monte San Biagio nel 1965 e ricorda molto quella collocata sul monte Corcovado, sulla Baia di Rio de Janeiro, più alta di 16 metri e annoverata dal 2007 tra le meraviglie del mondo moderno. Ma torniamo a Maratea e ai motivi, tanti, per i quali venire fin qui. Eccone alcuni…
Il suo mare: non a caso l’etimologia del nome Maratea è da ricercare in Thea Maris, che significa “dea del mare”. Le sue spiagge sono tra le più incontaminate tanto che il Sunday Times nel 2003 la indicò come una delle “dieci perle nascoste d’Europa” e nel 2006 il Financial Times la definì “una gemma”.
Le escursioni nel Parco Nazionale del Pollino: è diviso tra le province di Potenza, Matera e Cosenza e, con i suoi quasi 193.000 ettari di territorio, è il parco naturale più grande d’Italia. Di conseguenza la flora e la fauna sono variegatissime.
Il caratteristico centro storico: Maratea conserva il suo impianto medievale, fatto di stradine e slarghi su cui si affacciano dimore dal fascino antico, ornate da portali e loggette. Da vedere anche le chiese e l’affaccia di Pietra del Sole, da cui si gode un magnifico panorama sulla valle e la costa.
I piccoli borghi circostanti: Acquafredda, con la sua pineta a ridosso del mare, Castrocucco, coi ruderi del suo castello, Cersuta con le sue spiaggette e i suoi boschi di querce, Fiumicello, con la sua attrezzatissima spiaggia, Marina di Maratea, con le sue grotte naturali e le sue baie immerse in una fitta vegetazione.
Foto Flickr