Se si ama l’avventura, si è abbastanza giovani e si possiedono molti soldi, allora si hanno tutte le carte in regola per diventare i principali fruitori di un progetto di prossima realizzazione che, mese dopo mese, sta iniziando a vedere la luce: i viaggi spaziali. Grazie alla tenacia e determinazione di Richard Branson, il multimilionario fondatore della Virgin, infatti, gli esperimenti e le prove per lanciare questa iniziativa dal carattere fantascientifico si susseguono a ritmi incalzanti, per poter prima possibile confemare la possibilità per l’uomo di andare oltre la stessa Terra dove vive, anche se non è uno scienziato o, meglio, un astronauta.
I viaggi intergalattici, in questo senso, dovrebbero già partire il prossimo anno e, dai primi mesi del 2011 , secondo quanto conferma il suo più grande sostenitore, lo stesso Branson, si potrà volare nello spazio con un biglietto che costerà la modica cifra di 200mila euro. Del resto per vivere una emozione di questo genere non c’è prezzo e intanto si è concluso con un totale successo il primo volo di collaudo del veicolo spaziale SpaceShipTwo che ha decollato dalla California e precisamente da una pista del Mojave Air and Space Port. Per circa tre ore è riuscito a volare senza alcun intoppo trasportando lungo i deserti della Antelope Valley la navicella VSS Enterprise. Si può quindi affermare che si tratta del primo progetto in assoluto dedicato ad una astronave spaziale ad uso commerciale e per viaggi di lusso.
Nel tragitto inaugurale, il prossimo anno, il velivolo trasporterà due piloti e sei passeggeri per uno spostamento nell’orbita terrestre a ben 62 miglia di distanza dalla superficie della terra. Tuttavia mentre si prepara questo grande evento, la Virgin Galactic ha iniziato a costruire uno spazio porto nel Nuovo Messico e lo stesso Branson è raggiante per la sua iniziativa: “Il nostro traguardo diventa più vicino e non è certo una sorpresa che il volo sia andato così bene. Abbiamo compiuto un altro passo importante sulla strada dell’innivazione e del progresso“.