Se il vostro viaggio in Tanzania, non comprende solo safari e relax sulla spiagge di sabbia bianca e fine e di mare cristallino, una valida alternativa può essere quella di dedicarsi al trekking, meglio ancora se sul Kilimanjaro. Le occasioni, qui, non mancano davvero e gli itinerari sono davvero tanti. Vi sono almeno dieci giri escursionistici possibili che iniziano dalle pendici della montagna e solo tre di essi raggiungono la vetta. Di questi, la via più semplice è la Marangu Route e la più frequentata.
Di solito, il viaggiatore può scegliere un pacchetto completo andata e ritorno, che comprende cinque giorni e quattro notti, anche se con un pò più di tempo riuscireste ad abituarvi al cambio di clima, soprattutto se siete appena arrivati in Tanzania in aereo o se giungete dalle pianure. Per tutti gli altri tour, occorrono almeno sei giorni ed è necessario pernottare in tenda. Un esempio su tutti è la Machame Route, sempre più scelta nonostante i costi elevati, perchè offre una salita graduale con una giornata di cammino intorno alle pendici meridionali del Kilimanjaro, prima di avviarsi verso la cima. La più ripida, invece, è la Umbwe Route, ma attacca la salita in modo più diretto. Questo percorso, però, nonostante sia molto pubblicizzato è dedicato principalmente a chi ha esperienza nel campo dell’alpinismo e non fidatevi di chi vi dice il contrario.
Sempre più popolare, negli ultimi anni, è diventata la Rongai Route che comincia nei pressi del confine con il Kenya e procede lungo il versante settentrionale della montagna. L’itinerario si percorre in cinque giorni, a volte sei. Ancora, si può optare per la Shira Plateau Route, detta pure Londorosi Route che è più lunga delle altre ma è perfetta per acclimatarsi in modo graduale. La Mweka Route, invece, è utilizzabile esclusivamente per la discesa, ma vale la pena di provarla.
Fonte: Tanzania, Lonely Planet. Si ringrazia la casa editrice EDT