Se credete che il Madagascar non comprenda luoghi alternativi e incredibili da visitare vi sbagliate di grosso. Tra le tante possibilità di conoscere tale tratto di mondo, non ultimo con la visita alle zone interne alla scoperta anche della sua fauna, lemuri in primo piano, ci sono dei tour che proprio non riuscirete a dimenticare. Divertenti e curiosi vi garantiranno relax per qualche giorno e fra queste una valida alternativa potrebbe essere quella di organizzare una visita all’antico cimitero dei pirati, tra storia, leggenda e mistero. In questo caso, il luogo di partenza è il capoluogo dell’isola Ambodifotatra ma la direzione da prendere è quella più a sud. Attraverso una diga, incontrarete la baia fino a giungere ad una piccola isola. Suggestivo sapere che sul fondo non mancano ancora oggi i resti di antichi relitti delle navi pirata originali.
Superato questo tratto, svoltate a sinistra e vi troverete davanti alla capanna dove pagare un biglietto di ingresso con una guida locale che attende i turisti. Lungo il sentiero noterete ancora delle abitazioni rudimentali e superato il fiume scorgerete un gruppo di mangrovie. Da tale punto parte una passerella che conduce dall’altro lato, ma con l’alta marea potrebbe diventare complesso percorrerla, dato che in alcuni punti viene addirittura sommersa. In tale situazione, di solito, si opta per le canoe, in modo da spostarsi senza bagnarsi e appena giunti verso la collina ecco le prime tombe del cimitero e un panorama splendido sulla baia e su Ambodifotrafa.
Nel cimitero è subito riconoscibile il simbolo dei pirati che è un teschio e inizieranno le storie curiose sulle persone che hanno trovato il sonno eterno da queste parti. Non mancano qui pure criminali, funzionari del periodo coloniale o commercianti e marinai. Ci sono sepolture del XIX secolo, quando i pirati avevano lasciato il posto ai primi colonizzatori. Nell’isola di Nosy Sainte Marie tra spiagge bianche e una vegetazione molto fitta, i pirati non sono mai mancati nei secoli scorsi perché la sua posizione era strategica e vi si conservavano ricchi bottini e si pianificavano attacchi.
Madagascar
Si trova di fronte alle coste del Mozambico, nell’Oceano Indiano e la sua isola principale dall’omonimo nome è la quarta più grande del mondo. Vi si trovano il cinque per cento delle specie animali e vegetali del mondo e l’80 per cento sono endemiche.I lemuri sono certamente le creature più note in questo senso e ci sono poi oltre 250 specie di rane, camaleonti e se parliamo di piante, spiccano i baobab.
Per quanto riguarda le lingue molto usato è il malgascio, il primo idioma, anche se la popolazione parla correntemente il francese. Questo è dovuto al passato coloniale dell’isola.
Si pensa che il Madagascar si sia staccato dal supercontinente di Gondwana e quindi dall’Africa a ovest e dall’India a est. Il periodo dovrebbe essere legato a circa 140 milioni di anni fa. L’isolamento ha portato alla creazione di un regno vegetale e di fauna, davvero particolare. I primi uomini che giunsero in loco furono probabilmente indonesiani e malesi. Poi arrivarono altre persone dall’Africa con popoli banty, che crearono etnie come i Sakalava nell’ovest e i Bara al sud.