La Tunisia troppo spesso è poco considerata, proprio per la sua estrema vicinanza all’Italia e, così si parte alla volta di mete più conosciute a livello storico come l’Egitto o più ricche a livello leggendario come il Marocco. Un errore madornale, visto che ogni tratto di terra d’Africa, conserva al suo interno una perfezione paesaggistica e culturale unica nel suo genere e profondamente affascinante. Chi ha soltanto una settimana per visitarla, può scegliere uno dei tanti comodi tour che, pur seguendo quasi sempre le affollate mete turistiche, permetteranno di avere una visione d’insieme, più o meno completa. Chi viaggia, invece, in piena autonomia o accompagnato da persone del luogo, potrà certamente scoprire nuovi luoghi più nascosti e tornare a casa con un bagaglio meraviglioso di ricordi.
Di solito, la prima meta che si raggiunge dal Belpaese è Monastir, graziosa cittadina dalle belle spiagge, una lunga strada di bazar coloratissimi e prezzi concorrenziali e il famoso ribat, monastero-fortezza, fondato nel 180 d.C. Proprio a tale costruzione si deve il suo nome. Si prosegue per la capitale Tunisi, dove i luoghi da visitare sono moltissimi, a partire dalla suggestiva medina con il mercato e le vie storiche e, ancora la moschea degli Aghlabidi e il souk con le spezie colorate e i profumi d’oriente che inebriano l’aria.
Hammamet, invece, è nota per i gelsomini che la circondano inondandola di odori ma non solo per questo motivo, è da sempre, la meta preferita di moltissimi personaggi famosi, a partire da Winston Churchill fino ad arrivare a Gustave Flaubert. Nel 1994, anche un italiano celebre vi trovò rifugio: il socialista Bettino Craxi. Chi non ha sentito parlare, poi, di Tozeur, citata anche in una canzone di Franco Battiato? La città è subito riconoscibile per le tipiche costruzioni in mattoni gialli e marroni e per la coltivazione di datteri.
Un centro industriale importante è, invece, Gafsa, specializzato nella produzione dei tappeti berberi da molti secoli; arte che, è molto praticata pure a Kairouan. Una “copia” del Colosseo, dove vengono girati moltissimi film, tra i quali “Il Gladiatore”, si trova a El Jem, con il suo anfiteatro costruito dai romani nel 238. Può ospitare ben 35mila spettatori seduti.
Matmata è un villaggio troglodita, costruito tra le colline e ancora abitanto e, infine, Douz, detto anche “la porta del Sahara”, vanta la presenza settimanale di un mercato dove si vendono anche animali come asini e dromedari.
foto di: Massimiliano Cinà