La Grecia non è solo mare cristallino ma anche e soprattutto storia. La stessa che conquista il viaggiatore che cerca la vacanza attiva e le radici vere di un Paese. Micene da questo punto di vista è un luogo interessante e rappresenta il sito archeologico più importante del Peloponneso. In estate può anche essere un’area molto affollata, per un complesso di rovine che si trova circa 2 chilometri fuori dalla città più moderna e si trova su entrambi i lati della strada principale Nauplia-Atene.
Avvicinandosi al sito di Micene, si incontra subito il Tesoro di Atreo, che è una tomba a cupola con una struttura notevole, anche perché è stata costruita senza usare la malta. L’acustica nel corridoio della tomba principale è unica, ma l’occhio viene ben presto catturato dall’enorme architrave che si trova sopra la porta principale. E’ lunga circa 8 metri e pesante 120 tonnellate. Il Grande Palazzo di Micene era conosciuto come la Dimora di Atreo, il sovrano, ma intorno all’abitazione c’era una maledizione. Sua moglie fu sedotta dal fratello di lui, Tieste e per vendicarsi Atreo uccise i suoi due nipoti. Dopo averli bolliti, li servì al padre nel corso di un banchetto e alla fine mostrando le teste dei ragazzi, svelò quel che aveva fatto.
I suoi discendenti, dunque, furono maledetti dagli dei e tra questi ci sono stati Agamennone, Menelao e Oreste. Il Tesoro spesso viene detto anche Tomba di Agamennone, ma non ci sono prove certe a tal proposito. Quella che secondo Schlielmann che effettuò gli scavi dovrebbe essere il luogo in cui riposa, si trova lungo la strada principale. Il periodo a cui è legato è il XIV secolo a.C e quindi sarebbe stato utilizzato prima del periodo dello stesso Agamennone.
Quando si giunge al sito principale spicca subito la Porta dei Leoni, un frontone scolpito e sistemato all’entrata, in cima alla via d’accesso. E’ stato realizzato nel XIII secolo a.C ed è largo 3,75 metri alla base e 3,5 metri in altezza. Secondo gli studiosi, i leoni avrebbero un significato preciso. Potrebbero essere stati il simbolo della casata reale micenea. Il pavimento, invece, è carico di solchi che si spiegano con il passaggio continuo di carri. Alle porte, sono grandi i buchi per i chiavistelli che servivano a tenerle ben chiuse se serviva. Dopo aver superato la porta, alla desta si trovano i resti circolari delle Tombe Reali. Nella prima sono state scoperte sei fosse, con un totale di 19 corpi. E’ la zona in cui il famoso Schliemann trovò la maschera funeraria in oro che pensava fosse stata sepolta dal re Agamennone.
Per l’occasione, sono stati riportati alla luce ben 14 chilogrammi di oro sotto forma di maschere, gioielli, corone e altri oggetti che oggi si possono osservare nel Museo Archeologico Nazionale di Atene e ne rappresentano il vero orgoglio. Nel resto di Micene, non ci si può affidare che ad una cartina e alla propria immaginazione. Resta, infatti ben poco, ma moltissime fondamenta di grandi palazzi dalle mura spesse, all’interno dei quali si svolgeva la vita dei nobili locali. Un giro interessante durante una vacanza in Grecia.
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