Abbiamo già iniziato a raccontarvi del viaggio della nostra lettrice Giusy Vaccaro in Irlanda e ora concludiamo il suo giro tra lussureggianti foreste e splendidi corsi d’acqua:
Arrivare alle cascate
Nonostante tutte queste informazioni così ben accurate, ho fatto male i miei calcoli ed ho parcheggiato l’auto davanti l’ingresso più distante dalle cascate. Mi sono fatta ben 10 km a piedi, con la macchina fotografica appesa al collo che mi si conficcava nella pancia e la sacca con il treppiede che mi si impigliava tra le gambe facendomi venire dei lividi manco fossi caduta dalle scale. Avevo l’impressione di cercare l’isola che non c’è, una meta che forse esisteva solo nella mia mente e nei libri per turisti.
Il senso di svilimento era accentuato anche dalla rabbia per non avere con me un vero e proprio grandangolo. Molti dei bellissimi scorci infatti non sono riusciti ad entrare nel mio 24mm che con un APS-C si è trasformato in un 38mm, troppo lungo per certe situazioni. Questo svilimento mi ha portato a commettere anche alcuni banali errori tecnici, facendomi bruciare il cielo in alcuni scatti che sono diventat idel tutto inutili.
La stanchezza stava diventando insostenibile, i miei piedi protestavano chiedendo riposo, ma quando finalmente ho visto il cartello che indicava che mancavano solo 100m, l’entusiasmo è esploso, la stanchezza scomparsa e in un batter d’occhio sono arrivata davanti le cascate.
Che emozione riuscire a trovarsi finalmente di fronte ad una cosa che hai lungamente desiderato. Emozione deturpata da un pullman di turisti arrivati proprio in quell’istante e che hanno preso possesso di tutta l’area, senza lasciare neppure uno spiraglio libero. Un incubo! Possibile che dopo tanta fatica non avevo nessuna possibilità di fare la mia tanto agognata foto? Ma la piazienza è la virtù dei forti e dopo una abbondante mezz’ora i turisti sono andati via, lasciandomi finalmente sola con le mie cascate. Ho piazzato il mio treppiede, ho messo il filtro ND8 sull’obiettivo, ho montato il telecomando, ho tolto lo stabilizzatore e con 30 secondi di esposizione sono finalmente riuscita a fare la mia foto. Ho fatto diversi scatti, avvicinandomi ed allontanandomi, e per fortuna l’assenza del grandangolo in questa circostanza non si è fatta sentire più di tanto.Ho scattato anche diverse foto al ruscello che scorre tra gli alberi e che crea dei bellissimi giochi con lo scorrimento dell’acqua.
foto: Giusy Vaccaro