Il mare nasconde meraviglie celate a chi vive sulla terra e non si addentra nei suoi spettacolari abissi, dotato della relativa attrezzatura ovviamente. Ancora di più se parliamo della barriera corallina, angolo di paradiso subacqueo dove tra pesci tropicali e colorati e piante dalle forme e dalle gradazioni cromatiche incredibili, sembra di entrare davvero in un’altra dimensione. In molti ancora oggi credono che il corallo sia una pianta; si tratta, invece, di una colonia di piccoli polipi facenti parte della categoria dei celenterati marini, di solito sistemati a forma di albero. Vivono all’interno di una cavità corporea che permette loro di digerire meglio il cibo e di espellere i rifiuti. Essi sono in grado di secernere una sostanza formata da carbonato di calcio che da così origine alla meravigliosa barriera. Nel caso in cui i coralli iniziano a vivere in simbiosi con le alghe chiamate Zooxanthellae, si crea il caratteristico colore rosso. Se la temperatura dell’acqua aumenta o rimangono fuori a contatto del sole, le alghe responsabili della pigmentazione muoiono, ecco perchè spesso sulle spiagge tropicali se ne trovano moltissimi che non hanno più alcuna tonalità accesa.
L’anemone è un esacorallo senza scheletro a corpo molle che è conosciuto soprattutto per via dei colori e per la forma che lo rendono un protagonista incontrastato dei mari caldi. Intorno vi si trovano sempre i pesci pagliaccio, la stessa specie diventata famosa con il lungometraggio “Nemo”. Il loro è un rapporto di simbiosi perchè il primo viene protetto da altri esemplari potenzialmente pericolosi, mentre i secondi riescono a nascondersi perfettamente tra i tentacoli urticanti.
La Gorgonia, invece, ha la caratteristica forma di un ventaglio e cresce in aree dove sono presenti delle correnti, in grado di portare nutrimento. La più diffusa è la Subergogia Mollis. Le Madrepore, infine, sono formate da uno scheletro calcareo, ma temono l’innalzamento delle temperature subacquee.