Viene chiamato sleep tourism, turismo del sonno, ed è una nuova tendenza che sta pian piano spopolando un po’ in tutto il mondo. Scopriamo insieme di che cosa si tratta nello specifico e in che modo possiamo far parte di questo fenomeno.
Vacanze all’insegna del relax
Partiamo da un presupposto: le vacanze sono pensate per farci rilassare. Eppure non di rado imprevisti e specifiche tipologie di esperienze non ci consentono di tornare a casa effettivamente riposati. Quella che doveva essere una pausa dal tran tran quotidiano spesso si rivela l’ennesima occasione per stancarsi, seppur facendo cose divertenti.
Lo sleep tourism è quell’approccio al turismo che punta a far recuperare davvero il sonno perduto alle persone. Non si può dire che il settore non stia tentando davvero di rispondere a ogni esigenza del potenziale turista. Soprattutto nel momento in cui si mette a studiare le soluzioni più adeguate per consentire allo stesso di dormire.
E’ proprio lo sfruttare un viaggio per dar modo alle persone di recuperare il sonno che è nata l’idea dello sleep tourism. Un concetto abbracciato molto velocemente da resort e hotel di tutto il globo, i quali propongono pacchetti specifici per consentire alle persone di riposare.
Uno degli esempi più lampanti di questa tendenza è la Bright Restorative Sleep suite messa a disposizione dal Park Hyatt di New York che da un anno offre ben 280 mq conditi da servizi atti a migliorare la qualità del sonno. Sulla stessa linea anche l’Alchemy of sleep messo a punto dal Rosewood hotel resorts. Parliamo di veri e propri pacchetti pensati per promuovere il dormire.
Sleep tourism all’insegna del benessere
Ora, lo sleep tourism necessita senza dubbio di una pianificazione importante, a meno che non si sfruttino pacchetti appositi messi a punto dalle diverse realtà alberghiere. Questo perché in questo caso specifico sarà necessario che il turista stesso opti per delle esperienze che puntino al suo rilassarsi.
Certo è che affidarsi ad alcune strutture del settore rispetto ad altri può risultare più conveniente. Basti pensare al Mandarin hotel di Ginevra in Svizzera, che per tre giorni consente l’accesso a una vera e propria clinica del sonno nel quale il modello dell’ospite viene studiato al fine di offrire delle soluzioni personalizzate.
Soluzioni che poi possono essere sfruttate per finirsi di godere la vacanza presso la struttura. Più in generale questa tendenza è riuscita a dar vita a un dibattito sul tema, portando a gran richiesta molte persone a richiedere che gli alberghi mettano a disposizione dei propri clienti soluzioni adeguate. Anche solo fornendo loro dei tappi per le orecchie sul comodino.
Sonno ristoratore diventa la parola chiave per questa tendenza turistica. E voi che tipo di turisti siete? Ne approfittereste?