I turisti arrivano a gruppi, pronti ad un colpo d’occhio spettacolare. Il contrasto tra la sabbia bianchissima e il mare celeste chiaro, si perde all’orizzonte tra le pieghe di piccole onde. Il modo migliore di accoglierli è con un sorriso. Quello grande degli abitanti della Repubblica Dominicana. E anche di vendere loro qualche souvenir tipico, non ultimo i famosi quadri dipinti a mano che raccontano principalmente della vita quotidiana, tra pesca e natura. Molto noti negli ultimi anni, anche i ritratti moderni, di matrice haitiana, con disegni di donne sinuose arricchite di monili vari.
In questo tratto di mondo c’è poi una pietra tipica, il larimar, oltre che l’ambra. Nella terra dei sigari e dei rum, insomma, i piccoli manufatti artigianali da vedere e comprare, sono tanti. Se è vero che nell’isola di Saona, ci sarebbe nascosto il tesoro dei Pirati dei Caraibi, non meno interessante è lo splendore minerario di questi due simboli locali. Il primo dei quali di un celeste intenso, proprio come le sue acque.
L’ambra, qui non è solo gialla come tutti la conosciamo, ma ha delle sfumature sull’azzurro. Questa resina di conifere è sempre diversa in ogni oggetto, perché porta con sé nel passaggio, fiori, foglie e insetti. Per questo, nel tempo, è stata considerata una pietra magica. Quella dominicana, comunque, pare risalga a 25 milioni di anni fa. Si dice anche che curi infezioni alla gola e problemi polmonari e che crei intorno al soggetto un campo di energia positiva.Il larimar, invece, significa, Lacrima del mare ed è tra le pietre più nuove che si conoscano, una gemma di origine vulcanica che in Italia è del tutto sconosciuta.
Superata la zona degli stand di prodotti locali, però, è la spiaggia che lascia senza fiato, con le sue altissime palme e finalmente quel mare tanto sognato. Soprattutto in Italia, dove se il grande freddo non è arrivato quest’anno, di certo non è tempo di andare a nuotare.
Cayo Levantado, si trova a soli venti minuti dal porto di Samanà, in un’isola che è sempre più famosa e turistica ma, per fortuna, non esageratamente frequentata. Anche perché da queste parti, la costa è chilometrica e si possono ritagliare spazi di privacy e relax.
Comuni sono le escursioni di un giorno che comprendono anche un pranzo tipico con specialità dominicane. Per chi non mangia il pesce fresco è un vero peccato, visto che sono previste soprattutto le aragoste grigliate e altro pescato locale. Tuttavia, non meno deliziosi sono il pesce fritto, le frittelle, il riso e i fagioli. La sua grandezza è veramente limitata, visto che non supera il chilometro quadrato, nella parte nord est del Paese. Si può raggiungere facilmente in barca dal porto di Samanà, in un rilassante tragitto di fronte agli scenari spettacolari dei Caraibi.
La vegetazione non manca e tra palme e sdraio con vista sulla spiaggia, il desiderio è quello di non lasciare mai più questo lembo di terraferma. Non di rado, Cayo Levantado viene chiamata pure “bacardi Island” e a soli 68 chilometri si trova l’aeroporto.
Informazioni utili
Neos Air da Milano ha un nuovo volo direttamente per Samanà, mentre restano attive le tratte da Verona, Roma e Milano per l’aeroporto internazionale La Romana.Per dormire, invece, una perfetta soluzione può essere il SeaClub Francorosso V Samanà sulla splendida spiaggia della Baia Cosón, a Las Terrenas. Fa parte della catena alberghiera Viva Wyndham Resorts e vanta la presenza di 144 camere, tre ristoranti e numerosi servizi, oltre alle piscine. C’è pure il Luxury Bahia Principe Samana Don Pablo Collection, un hotel sempre per coppie, situato sulla spiaggia, con 149 camere.