Chi non conosce TripAdvisor? Il noto sito internet che riporta giudizi e recensioni su hotel, alberghi, ristoranti, bar, pub e altre strutture di tipo turistico è diventato in breve tempo un punto di riferimento internazionale nel settore dei viaggi, tanto che tutti i viaggiatori in partenza per ogni dove sono oggi soliti consultare le sue pagine prima di partire e di scegliere un locale.
Su questo sito recensioni e giudizi nascono dalle esperienze reali avute dai clienti che hanno già mangiato in un dato ristorante o soggiornato in un dato albergo. Ma siamo proprio sicuri che tutto il processo di recupero delle votazioni e dei giudizi si svolga in maniera assolutamente corretta e trasparente?
Se lo chiede in questo periodo anche l’Authority per il diritto alla concorrenza, così come anticipato oggi da un articolo comparso sul quotidiano Repubblica, la quale ha avviato una indagine per capire se dietro a tale meccanismo vi siano delle pratiche commerciali scorrette ovvero, come si legge in una nota
per verificare se la società adotti misure idonee a prevenire e limitare il rischio di pubblicazione di false recensioni
sia sotto il profilo informativo che relativamente alle procedure di registrazione.
L’apertura della questione da parte dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, però, non nasce da una iniziativa privata, ma da una serie di segnalazioni arrivate attraverso singoli consumatori, titolari di strutture alberghiere e ricettive di diverso genere e persino dall’Associazione Unione Nazionale Consumatori.
La società che gestisce il sito ha tuttavia assicurato di vigilare attentamente sui criteri di immissione delle valutazioni, anche se gli operatori di settore ancora denunciano una eccessiva facilità di accesso.