Oggi viaggiare, denaro permettendo, non è più appannaggio di pochi. C’è chi vuole solo rilassarsi durante le ferie e chi, invece, vuole scoprire e raggiungere posti lontani magari non troppo turistici. Trovare un luogo dove nessun viaggiatore è giunto è quasi impossibile, ma ci sono Paesi che conservano comunque ancora tradizioni e culture che meritano di essere conosciute e raccontate. Uno di questi angoli di mondo è la Cambogia, il cui fascino è evocato già dal nome, almeno per quelle come me che adorano tutto quello che è almeno insolito. Organizzare un viaggio da queste parti, richiede un minimo di tempo, ma innanzitutto è giusto chiedersi, quando è il caso di andare.
Il periodo migliore per andare in Cambogia dipende dalla zona che si sceglie. A seconda della regione, infatti, le cose possono cambiare anche molto. Se si opta per la parte settentrionale, ad esempio, da Pechino fino alla Mongolia interna sarà facile trovarsi di fronte ad inverni super rigidi, anche se sereni. La colonnina di mercurio può scendere pure sotto i venti gradi centigradi in Manciuria e sotto i dieci nella capitale. Tra marzo e aprile le cose cambiano del tutto e l’estate è esageratamente calda. In pratica è un’area dalle condizioni estreme. Nella bella stagione, si fa per dire, tra l’altro, le precipitazioni sono veramente abbondanti e, in verità l’unico momento che appare più sopportabile è l’autunno. Altro discorso, invece, per gli altopiani dell’Ordos, dove le precipitazioni sono veramente rarissime. Sono concentrate soprattutto tra luglio e agosto e la loro durata è breve. L’inverno è un periodo particolare perché il vento diventa intenso e porta, ovviamente, molto più freddo. In estate, invece, lo stesso, insieme all’altitudine riesce a mitigare il troppo caldo e si sta bene. Il tutto a vantaggio soprattutto di coloro che per vacanza o per luogo di residenza, si trovano a Urumqui.
C’è poi il Tibet: c’è qualcuno che non ha mai sentito parlare dei suoi rigidi inverni? L’altitudine rende tutto più complesso, ma va meglio nei mesi tra maggio e settembre. Basta coprirsi bene la notte e a giugno le medie massime possono arrivare pure a 24 gradi, che è appunto già tantissimo.
Per chi volesse raggiungere la Cina centro-meridionale, compresa Shangai le temperature risentono in buona parte del clima tropicale che predomina a sud. Le piogge cadono da giugno a ottobre e gli inverni sono secchi e freschi. Durano inoltre sensibilmente meno rispetto al resto del Paese. Alte per tutto l’anno sono, ancora, le temperature a Hong Kong. Gli inverni sono miti e i picchi estivi raggiungono i 33 gradi centigradi. Il tasso di umidità può aumentare le temperature percepite, per cui occorre comunque avere una buona resistenza. Da giugno ad ottobre, poi, sarebbe consigliabile non partire per questa destinazione, perché c’è l’allerta tifoni.
La Cambogia, in generale, garantisce lo splendido spettacolo della giungla che sembra avvolgere come un manto i templi di Angkor. L’aspetto generale è quello di grande spiritualità. Tuttavia, soprattutto fuori dai percorsi turistici più conosciuti, meglio non muoversi senza guida. In aree non segnalate potrebbero essere presenti addirittura delle mine.
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