Fino a qualche anno fa, la cucina peruviana per gli italiani restava un gran mistero, anche se chiunque immaginava che avesse influenze latine e sapori decisi. Adesso non è più così, soprattutto se ci si trova in grandi città come Milano, dove sono stati aperti moltissimi ristoranti che ne hanno reso le specialità fruibili un pò a tutti. Per non parlare delle collaboratrici domestiche che lavorano nelle case degli abitanti del Belpaese che sono in costante aumento e, ovvimente, lasciano il loro tocco etnico nei piatti che cucinano, insegnando a chi li gusta tradizioni ed abitudini locali. Descriverla non è semplicissimo, in quanto è piuttosto complessa e soprattutto, contaminata dai quattro angoli del mondo, avendo un legame profondo con le pietanze pre-colombiane, spagnole e, addirittura, moresche. Non mancano però tocchi africani, cinesi, giapponesi e anche italiani.
Se si parla di piatto nazionale, ci si può riferire soltanto al Ceviche de Pescado, che addirittura il governo ha considerato Patrimonio Culturale della Nazione. Gli abitanti lo adorano e, per questo motivo, a Lima, sono sorte numerose cevicherias, cioè dei ristoranti monotematici aperti a pranzo. Si prepara con pesce freschissimo tagliato a cubetti e marinato nel succo di lime insieme alla cipolla affettata sottilmente. Subito dopo si aggiunge il peperoncino ed il cerfoglio e la pietanza viene servita su foglie di lattuga, con mais fritto e birra gelata. Quest’ultima è detta “muerta”.
Si passa, poi, al pollo alla brasa, pollo alla brace speziato e con patate fritte. Spesso in Perù si sente nominare la parola “Chifa” e con questa si indicano quei piatti di chiara influenza cinese, importati dagli immigrati che arrivarono in tale terra tra il Settecento e l’Ottocento. Lo stesso vale per i ristoranti che propongono queste specialità nel menù. Qualche influenza italiana è arrivata con la presenza della pasta, che arricchisce brodi e zucche di manzo e di pollo. Ultima particolarità, è il porcellino d’India con patate e mais.