No, non è un paesaggio imprigionato dentro un quadro d’autore: quast’angolo cileno, conserva davvero al suo interno montagne cariche di neve, laghi glaciali con acqua turchesi al fondo, paterie e foreste rigogliose e, infine, fiumi e cascate a perdita d’occhio. Il Parque Nacional Torres del Paine, è famoso al mondo, tuttavia, soprattutto per i picchi di granito e nel 1978, è stato anche dichiarato Riserva della Biosfera dell’Unesco. Da allora il turismo è aumentato notevolmente nella zona, ma qui giungono non più di 80.000 visitatori all’anno, che possono scegliere di attraversare alcuni tra i migliori percorsi in assoluto dedicati al trekking o ritrovarsi in solitudine, a diretto contatto con l’ambiente circostante. L’immagine più spettacolare che accoglie il turista in entrata, è il Massiccio del Paine, che domina l’area quando non è coperto totalmente dalle nubi. Il picco più alto di questa catena rocciosa è Cerro Paine Grande, con i suoi 3.248 metri nato nel corso dell’ultima era glaciale grazie alle stesse quantità di ghiaccio che hanno formato il massiccio argentino del Fitz Roy e il ghiacciaio Perito Moreno.
A est del Paine Grande, ecco il Cuernos, i corni mentre in fondo spiccano le tre torri di granito liscio, le Torres, a cui il parco deve il nome. In lingua telhueche, Paine significa “blu pallido”, proprio per il colore delle acque della zona. Chi arriva da queste parti, dopo aver scorto la meraviglia che la natura offre, deve registrarsi presso le guardie del parco. Il Parque Nacional Torres del Paine è stato creato nel 1959 e conta circa 2.420 chilometri quadrati che, all’inizio, erano usati soprattutto per i pascolo delle pecore. Gran parte del verde, infatti, è ancora in ricostruzione, mentre attualmente è il turismo a creare dei seri problemi ai mammiferi presenti e alle 150 specie di uccelli della zona.
D’estate è riservato lo spettacolo migliore, visto che in poche ore si può assistere alla vista di un centinaio di guanachi, di volpi grigi, di cigni dal collo nero, di oche di Magellano e di fenicotteri rosa. Insomma, un giro meraviglioso dove l’uomo incontra veramente la natura più incontaminata.