Se la meta del vostro prossimo viaggio è l’India e se prevedete di restare per qualche giorno a New Delhi, potrete scoprire le magie di questo tratto di mondo, tra colori, caos e tradizioni, organizzando un tour che vi permetta di conoscerne i suoi molteplici aspetti. La metropoli, che oggi conta almeno quindici milioni di abitanti, è un mix tra baracche e quartieri eleganti, ma il passato non è mai stato cancellato dalla capitale indiana. Sorge lungo il fiume Yamuna, tra musei, pinacoteche che conservano tesori dell’arte, prodotti artigianali e periodiche manifestazioni di danza e musica. Del resto, si sa: da queste parti sono le contraddizioni a farla da padrone. L’estrema bellezza e la grande confusione, la ricchezza e la povertà e così via dicendo. Ecco cosa non perdervi in questo luogo, in un itinerario dedicato principalmente ai monumenti:
- Connaught Place: è il centro d’affari di New Delhi e fu realizzato negli anni Trenta in cerchi concentrici attorno ad un parco. Belli i corridoi del cortile, dove non amancano negozi e uffici.
- La Jami Masjid: è la più grande moschea congregazionale dell’Asia, con bazar colorati e vivaci intorno.
- Rashtrapati Bhavan: è la residenza ufficiale del presidente indiano. E’ detta “casa del Vicerè” sin dal periodo coloniale. Nel piazzale circostante non mancano mai le cerimonie ufficiali.
- Il National Museum: vi sono conservati i reperti più antichi del Paese.
- Il Red Fort: si tratta di un imponente palazzo-fortezza che fu realizzato da Shah Jahan e costituiva la sede del poter moghul. Alla fine della rivolta del 1857, gli inglesi lo fecero diventare una guarnigione, saccheggiandolo di grandi tesori.
- Il Craft Museum: permette di scoprire in modo approfondito le tradizioni culturali, rurali e artigianali dell’intero Paese. Espone stoffe, opere d’arte popolare e oggetti di uso quotidiano in terracotta, metallo e legno.
- La Humayun’s Tomb: è il mausoleo del secondo imperatore moghul Humayun. E’ una tomba-giardino dalla grande doppia cupola e per molti costituisce il primo grande mausoleo della regione.
La sua storia
La maggior parte fu progettata da Sir Edwin Lutyens e risale all’inizio del XXesimo secolo. Pittosto stravagante, come molte metropoli nate nell’epoca, doveva se non altro destare meraviglia. I visitatori dovevano restare a bocca aperta solo sentendone parlare e soprattutto ad un solo scopo: evidenziare la potenza dello Stato Centrale. Tra le curiosità c’è quella legata alla sede del Parlamento di Herbert Baker, che è perfettamente visibile dal Rajpath. Questo perché principalmente, la Gran Bretagna che dominava l’India, non cercava una democrazia che realmente rispettasse il valore di tutti. La città è formata da due viali centrali chiamati Rajpath e Janpath. Nel suo centro nevralgico si trova il grande Rashtrapati Bhawan (già conosciuto come Viceroy’s House), in cima alla collina di Raisina. Le abitazioni dei ministri del governo si trovano nel Segretariato, al fianco esterno del Rashtrapati Bhawan.
Tra le peculiarità c’è da ricordare che nel 2003 è stata capitale condiale del libro e che tutt’oggi accoglie differenti culture e tradizioni. Non mancano le gallerie d’arte, inclusa la National Gallery of Modern Art, il Sahitya Kala Parishad e il Center for Contemporary Art e numerosi centri di cultura indiana.
Fonte: India Classica. Si ringrazia la casa editrice Mondadori