Montevarchi, storico comune dell’aretino, alle porte del Chianti. A distinguerlo dagli altri antichi borghi del circondario e della toscana c’è un impianto urbanistico originalissimo, a forma di mandorla. Proprio sul limitare della “Mandorla” immaginate un bel castello in pietra grigia al centro di una grande e scenografica piazza. Proprio questo castello, il Cassero di Montevarchi, è al centro di un progetto unico in Italia, un progetto immaginato da tempo e che sabato 15 maggio sarà finalmente concretizzato.Il castello, infatti, si trasformerà in una casa della scultura.
A popolare il castello, infatti, ci saranno, d’ora in poi, centinaia di sculture, creature nate tra Ottocento e Novecento, collocate su mensole rosso mattone su sfondo azzurro, con scenografie modernissime che si coniugano perfettamente, per antitesi, con le pietre delle strutture antiche. Oppure istallate nello statuario al piano terra, per essere ammirate di là dalle ampie superfici di vetro che aprono il Cassero verso la grande piazza. Attulamente la collezione permanente consta di oltre mezzo migliaio di opere tra bronzi, marmi, gessi, terrecotte e disegni, di artisti toscani e italiani, giunte a Montevarchi grazie a donazioni di privati. “Criteri museografici e museologici all’avanguardia e gusto per la scenografia sono sottesi alla collocazione di questo patrimonio d’arte, facendolo per la prima volta emergere dai depositi, ma soprattutto dalle case-studio appartenute agli artisti. A sovrintendere alla nascita del nuovo Museo-Centro di documentazione è il professor Alfonso Panzetta, che, su mandato del Comune di Montevarchi, lo dirige” dicono gli organizzatori.
Il Cassero per la Scultura è infatti non tanto e non solo un nuovo spazio museale che non ha paragoni in Italia, ma anche un luogo per imparare a guardare la scultura e un centro dove scoprire, documentare e comunicare la scultura italiana degli ultimi due secoli. Dunque, un progetto culturale innovativo fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Montevarchi Come finalità primaria il Cassero per la Scultura si pone infatti la ricerca e la documentazione della plastica italiana otto e novecentesca. E ciò allestendo esposizioni d’ampio respiro, stabilendo rapporti con le università italiane, oltre che naturalmente, toscane, ponendosi come punto di riferimento per le numerose gipsoteche e musei d’artista presenti nella regione e sl territorio nazionale e avviando con esse progetti comuni per la divulgazione e la conoscenza di collezioni poco note e visitate. A queste finalità, il Cassero affiancherà anche una singolare e innovativa attività didattica destinata ai ragazzi. Accanto alle attività espositive e didattiche, si pone quella di documentazione: in locali accessibili agli esperti il castello accoglie infatti un considerevole numero di documenti originali, fotografie d’epoca e rassegne stampa, cataloghi d’arte. Un cuore archivistico che si sta allargando grazie a continue donazioni e acquisizioni e che già oggi è tra i più importanti in Italia.