In un ipotetico tour gastronomico in giro per lo Stivale, Mantova di certo non può mancare, visto che possiede un mix fantastico di monumenti e piatti che vengono soddisfatti nella cosiddetta cucina “di principi e di popolo”. Si comincia, infatti, dalle tradizioni legate ai Gonzaga con i tortelli di zucca, gli amaretti, i ravioli, la mostarda di mele campanine e noce moscata, serviti con burro nocciola rosolato e con salvia a grana. Meno nobili ma ugualmente fantastisti sono gli agnolìn, ravioli di carne che assomigliano ai cappelletti in brodo e il risotto alla pilota. Quest’ultimo famosissimo, ha preso questo nome a causa a causa degli addetti alla pilatura dell’alimento. La vicinanza con il Pò, inoltre, ha portato al diffondersi di pietanze a base di riso e pesci di risaia. Sapori ancora più sostanziosi, si possono ritrovare nelle trippe in brodo, tipiche soprattutto dei periodi invernali, nello stracotto d’asino, nel luccio in salsa e nel maiale. Immancabile la sbrisolona, una torta secca e friabile con farina bianca mista con mais, burro e mandorle.
Se in un week- end d’estate vi trovate dalle parti di Mantova, ecco i monumenti da visitare assolutamente:
- Piazza Virgiliana: che più che altro è un giardino e, qui, ogni terza domenica del mese si può passeggiare tra le bancarelle di un mercato dell’antiquariato.
- Il Duomo: in stile romanico, ma con decorazioni gotiche. Risale al 1395 e Giulio Romano, nel 1545, lo fece restaurare.
- Palazzo Ducale: la residenza dei Gonzaga, è fondamentalmente una città-palazzo, con all’interno gli affreschi di Andrea Mantegna.
- Palazzo Te: fu ideato sempre dallo stesso Giulio Romano nel 1525 per Federico Gonzaga, Quest’ultimo lo utilizzò per farvi risiedere l’amante Isabella. Meravigliosa la scala dei Giganti.
Organizzare un paio di giorni a Mantova non è molto costoso e cercando su internet delle sistemazioni non particolarmente eleganti, si arriva a spendere circa 250 euro a persona.
foto: mantovaoggi