Staccare la spina dalla stress quotidiano è una scelta, lasciarsi conquistare dalle suggestioni di uno dei luoghi meno convenzionali e più interessanti dell’Asia, è una emozione che non controlli ma che ti prende per tutta la durata del tuo tour. E’ capitata anche a me la fortuna di giungere al Belum Rainforest e improvvisarmi intrepida avventuriera alla ricerca di un rarissimo tesoro che, per la cronaca, alla fine ho trovato. Sono appena tornata dalla Malesia e ho fotografato la rafflesia, fiore endemico piuttosto raro. E’ stato scoperto nel 1818 in Indonesia e può raggiungere notevole grandezza.
Come sono arrivata da queste parti? Grazie all’Ente del Turismo, ho preso parte ad un itinerario non troppo convenzionale in giro per la Malesia peninsulare. Ho raggiunto ovviamente Kuala Lumpur, con le sue Torri Petronas e la Batu Caves, ho visitato Ipoh, il centro degli orangotanghi a Bukit Merah, Putrajaia e Malacca, ma avrò tempo di raccontarvi tutto. Dopo un viaggio lungo ma su autostrade confortevoli, quando ormai il sole era tramontato da un pezzo, ho raggiunto il Belum Rainforest Resort, perfettamente integrato nel contesto ma nello stesso tempo carico di ogni comfort e tra un delizioso pollo al curry e una spremuta di frutta fresca, ho iniziato a prendere confidenza con un luogo assolutamente diverso rispetto a quelli ai quali sono abituata. Dormire di fronte ad un immenso lago, con la certezza che il giorno successivo l’avrei solcato su piccole barche per scoprire la natura circostante e il timore che la pioggia tropicale potesse accompagnarci, hanno reso la mia notte carica di pensieri contrastanti, ma non per questo tormentata. Il Belum Rainforest Resort sorge proprio dentro una parte di foresta pluviale di Belum-Temengor a Pulau Banding, Gerik, nello Stato di Perak. La maggior parte delle strutture sono realizzate con legno e materiali locali, proprio per non rappresentare una nota stonata in una location tranquilla, non troppo carica di turisti e davvero particolare. Questo non significa che rimarrete isolati per il tempo della permanenza in loco, potrete sempre contare su una buona connessione wifi, soprattutto nelle camere vicino al ristorante/reception e potrete scegliere anche camere o intere casette direttamente con vista lago. In tutto sono 70 e hanno differenti caratteristiche a seconda delle esigenze. Sono climatizzate, con bagno privato e vantano la presenza di set per la preparazione di tè e caffè, cassetta di sicurezza e minibar. Se il lusso fa parte della vostra religione quotidiana, potete preferire anche una camera con vasca direttamente all’aperto tra la vegetazione e non preoccupatevi che non vi vedrà nessuno. Non manca, ovviamente, l’Infinity Pool che noi abbiamo provato prima del tramonto sfruttandone le tiepide acque e la vista superba. Procediamo con ordine, però e iniziamo il racconto dall’alba del mattino successivo quando, dopo una buona colazione, abbiamo visto il sole alto nel cielo e siamo partiti in barca pronti alla nostra battuta di trekking alla ricerca della rafflesia, dalle parti di Sg. Ruok. Mezz’ora circa tra le acque placide dello specchio d’acqua, dove si specchiavano le versi colline lussureggianti e siamo arrivati nel nostro tratto di foresta. Ci avevano detto che qualche microscopica sanguisuga avrebbe potuto attaccarci, ma nulla di pericoloso del resto questa è la natura incontaminata che tanto rende famoso tale tratto di mondo. Non è accaduto nulla, nessun serpente o animali feroci, ma il loro spirito in qualche modo aleggiava tra gli alberi. Gli stessi graffiati profondamente dagli orsi o segnati dagli elefanti che avevano lasciato più di qualche traccia. Lei, la rafflesia, ha fatto capolino senza troppi complimenti quasi subito, catturando l’attenzione e prendendo il posto di protagonista che merita. Accanto dai tronchi degli alberi, un paio di piccole “sorelle” in crescita. Foto di rito e subito in barca per continuare il giro. Pranzo frugale con paio di toast speziati e deliziosi e via verso il villaggio degli Orang Asli a Kejar Hilir. Una giornata intera di escursione in questo luogo a circa 5 ore da Kuala Lumpur che consiglio vivamente per scoprire anche un altro aspetto della Malesia, lontano dal progresso, dallo shopping e da quel mix, seppure favoloso, che la città regala tra tecnologia e storici monumenti. Qui regna il silenzio, si impara ad ascoltare il “rumore della natura”, che è più forte di quello dei propri pensieri, delle proprie paure per il futuro, del timore che la vita non regali mai più simili esperienze tanto intense.
Photo Credit: Francesca Spanò