L’Oceano Pacifico, a volte, di tranquillo ha solo il nome, come nel caso della regione mesoamericana, dove è possibile, per gli amanti del surf, andare alla ricerca dell’onda perfetta. Il Costa Rica, ad esempio, è la meta giusta per chi vuole unire mare e vita mondana, locali e divertimento. Qui, infatti, il turismo è piuttosto sviluppato, con una buona presenza di turisti soprattutto del Nord America e, quindi, l’organizzazione nelle strutture diurne e notturne non manca. Bella poi la sabbia che adorna lunghe lingue di terra che circondano il mare che, essendo di origine vulcanica, è di una tonalità scura .
I fans delle spiagge di tipo tropicale e chiare, comunque, non rimarranno delusi, visto che possono trovare ciò che cercano spostandosi lungo il versante settentrionale della penisola di Nicoya. Da segnalare la zona più bella che è Playa del Tamarindo,dove oltre ai surfisti, si possono incontrare tanti giovanissimi in vacanza. Fino a notte fonda, invece, si può restare a passeggiare o a gustare in drink a Playa de Ocotal, molto modaiola e inserita in una suggestiva baia ricca di isolette e, ancora, valgono una visita Playa Flamingo e Playa Choncal. Ultimamente per praticare questo sport che raccoglie sempre più adepti, vanno bene pure le spiagge del Nord, quelle semi-deserte e incontaminate del Nicaragua o i dintorni di san Juan del sur. Qui l’atmosfera è tranquilla con romantici ristoranti affacciati sulla spiaggia. L’area, tra l’altro, è diventata meta di turismo ecologico, come nel caso ad esempio e l’Hacienda and Ecolodge Morgan’s Rock, che costa da 219 euro a notte, comprese tutte le attività.
A El Salvador, ancora, i surfisti si ritrovano sul litorale nord-occidentale, vicino la Libertad. Una delle migliori “Onde” a livello mondiale, però, la offre Punta Roca, con prezzi contenuti e strutture di qualità. Chi si trova, infine, sulla costa orientale, deve provare assolutamente Punta Mango, accessibile solo in barca e Playa Las, anche questa irraggiungibile via terra.
Qualche curiosità sul surf
Il termine deriva dall’hawaiiano che significa letteralmente “scivolare sulle onde”. Questo sport acquatico permette di planare sull’acqua restando in piedi. Qui è la bravura e l’esperienza del surfista. Per far questo nel migliore dei modi, può eseguire una serie di manovre diverse, legate pure alla velocità e alla forma dell’onda. La misura della tavola cambia e si può associare all’altezza e al peso dell’atleta. Non di rado, per surfare su acque particolarmente agitate, si preferisce la tavola gun, lunga e apountita a prua e anche a poppa. Quelle moderne sono quasi tutte realizzate partendo da schiuma speciale di poliuretano resistente ai raggi Uva, fibra di vetro e resina di poliestere. In questo modo la leggerezza ma anche la resistenza, sono garantite. Il surf, inserito tra i giochi mondiali, ha uno stile classico che è detto longboard, con tavole lunghe e competizioni dedicate. Chi lo pratica in modo stabile non deve quindi assumente sostanze dopanti, perché sarebbe sanzionato e squalificato, in quanto considerata una disciplina come tutte le altre con una valenza mondiale. Con una nota in più: il divertimento e il mare vicino.