L’India è un luogo carico di sfumature, da scoprire con calma e nel tempo. Non vi basterà, infatti, un solo viaggio per coglierne davvero l’essenza. Di solito i turisti scelgono di farsi accompagnare in auto con un autista, quando non preferiscono un giro organizzato dai principali tour operator. Le società di noleggio, forniscono tranquillamente questo tipo di servizi ed in più si può richiedere un taxi per l’intera giornata a cifre che, in proporzione, sono davvero modeste. Se scegliete una quattro ruote per dodici ore e vi affidate alle società locali o internazionali di affitto o agli uffici del turismo, riuscirete anche a pagare una quarantina di dollari. Questo non vieta comunque che si possa però preferire la guida autonoma, per poter essere più liberi di scegliere dove andare e in che tempi arrivare.
Ricordate, però, che guidare in India non è per principianti e dovete praticamente aspettarvi di tutto. Il traffico circola sulla sinistra, ma le norme stradali vengono rispettate di rado e il rischio di incidenti è piuttosto reale. Tra le regole non scritte c’è quella del più forte che ha sempre ragione. Il traffico è perennemente intenso e oltre alle vetture che vi taglieranno la strada all’improvviso, dovete aspettarvi il passaggio di pedoni, ciclisti e mucche. Tutti magari si fermeranno al centro della strada, la stessa che il più delle volte è in pessime condizioni.
Non va meglio in campagna dove i percorsi sono fin troppo stretti e tutti suonano insistentemente il clacson. Potrebbe sembrare di impazzire, ma fa parte del costume locale e piano piano vi abituerete. Non parliamo poi del periodo del monsone, in cui le strade si allagano e i ponti vengono inondati. Prima di partire, insomma, meglio informarsi su quello a cui sa va incontro. In ogni caso, per guidare in India bisogna avere la patente internazionale, anche se non sono rari ormai i casi in cui va bene pure quella italiana. L’assicurazione è obbligatoria e non è costosa.
Per quanto riguarda, invece, le cinture di sicurezza indossarle è a discrezione del guidatore almeno in molte città, diverso è il discorso per Delhi e Mumbai. Il consiglio, però, è quello di usarle in ogni caso. Ricordate che guidare di notte è particolarmente pericoloso, anche perché non tutti usano i fari e ci sono in giro molti carri trainati da torelli. Se non riuscite ad evitare un incidente, recatevi subito dalla polizia per denunciare l’accaduto, per evitare il pericolo di trovarsi di fronte una folla inferocita.
Il carburante costa poco, ma i meccanici invece sono rari e spesso inaffidabili. Meglio sapere qualcosa sulla manutenzione del mezzo, visto che con le condizioni delle strade è facile che abbia qualche problema prima o poi durante il vostro soggiorno. Controllate che sia stata fatta la revisione e non preoccupatevi se si buca una gomma, perché in questo caso vi aiuteranno facilmente.
Se volete importare in India un’auto o una moto, invece, dovrete esibire un carnet de passages. Si tratta di un documento che garantisce che non venderete il veicolo illegalmente. Li troverete presso gli enti automobilistici stranieri come l’Automobile Club. Portatevi però qualche pezzo di ricambio, perché in India non è detto che li troverete. Le imitazioni sono di cattiva qualità e potrebbero rovinare il veicolo.
Per quel che concerne la classica auto indiana, di solito è l’Hindustan Ambassador, anche se oggi esistono mezzi ben più moderni e marche internazionali. La Tata la fa da padrone e voi avrete una discreta rosa di scelta. Magari potreste avere il desiderio di comprare un vecchio modello, prima di scoprire che quasi mai parliamo di vetture particolarmente comode e, probabilmente, nemmeno funzionali.
Insomma è ben chiaro che per evitare qualunque tipo di rogna, sarebbe meglio scegliere un fai da te misto: cioè partite senza tour organizzato, ma scegliete un’auto con autista, concordando prima percorsi e mete e anche il prezzo. Non è difficile prevedere una vacanza del genere, ma è chiaro che la scelta dell’India è impegnativa e dovete essere pronti. Se volete scoprirne davvero l’essenza non potete permettervi di pensare di aver previsto un soggiorno relax. Vi troverete davanti una realtà a volte cruda e inspiegabile per la nostra mentalità occidentale, ma il sorriso della gente, i monumenti millenari, i tramonti e il contesto in generale, sapranno emozionarvi non di rado. Ecco perché l’India è considerata sempre una meta speciale, assolutamente diversa da tutte le altre, da provare nella vita quando il viaggiatore sente che questo Paese chiama.
Photo Credit: Thinkstock