Lì dove si fa il bagno a partire da maggio e fino ad ottobre inoltrato, dove in inverno sono poche le presenze di turisti ma d’estate è tutto un tran tran di vip, bagnanti, cittadini e immancabili e dove le acque hanno un colore e una purezza che nulla ha da invidiare agli esotici luoghi dalla barriera corallina, chiunque prima o poi sogna di andare. Lampedusa, Linosa e Pantelleria sono veri e propri paradisi, che con i loro paesaggi riescono già a rievocare un relax tanto agognato durante l’inverno e, nonostante i prezzi nell’alta stagione siano piuttosto alti, non scoraggiano il visitatore desideroso di viverle. Le prime due sono le uniche isole dell’arcipelago delle Pelagie abitate e Lampedusa è la più grande. Il suo profilo è piuttosto aspro e roccioso, con falesie calcaree gigantesche che finiscono a picco sul mare e proprio da qui si dipartono alcune insenature minuscole, ma cariche di tratti di mare da cartolina. Un esempio è l’area limitrofa all’Isola dei Conigli. Il blu che più intenso non si può, ha reso questa parte di Italia una riserva naturale dedicata agli amanti del diving ma non solo, visto che si può optare per lo snorkeling o per un semplice bagno intorno a questa immensa piscina naturale.
Linosa, invece, è grande soltanto 6 kmq ed ha un perimetro di 11 km, la sua origine è vulcanica ed è disseminata di suggestive piante di fichi d’india che le regalano un tocco cromatico in più, oltre che una caratteristica peculiare. Completano il quadro piccole casette colorate di un solo piano e una spiaggia di sabbia nera, che è Cala Pozzolana di Ponente. I subacquei poi, possono gedere sott’acqua di secche, tunnel e passaggi creati proprio dai vulcani.
Anche Pantelleria è formata da nera roccia vulcanica che mischiata alla gradazione cobalto del mare, rappresenta un piccolo gioiello siciliano, nonchè la più grande delle isole della regione. E’ ricca di calette, tra cui le più famose sono Cala Levante e Cala Tramontana e nell’entroterra si coltiva la vite e anche i limoni.