Me lo ricordo ancora quando ho visto la mia stella alpina, ero ancora una bambina e rimasi comunque affascinata dalla sua presenza. Le mie origini di sicuro non sono legate al freddo e alla montagna, per cui anche un semplice fiocco di neve, ancora oggi, resta una grande emozione, figuriamoci un tale esemplare comunque abbastanza raro. Cercando in rete, visto che ricordavo di una storia che mi raccontavano da piccola, ho avuto la conferma che anche per chi è abituato al grande freddo e impara ogni anno a proprie spese che la natura si risveglia dopo mesi di gelo, notarla è una suggestione interessante. In Valle d’Aosta, infatti, esiste proprio una leggenda sulla stella alpina e sulla sua nascita che non ho potuto fare in modo di riportarvi:
L’origine della stella alpina
Una volta tanto tempo fa una montagna malata di solitudine piangeva in silenzio. Tutti la guardavano stupiti: gli abeti, i faggi, le querce, le pervinche e i rododendri. Nessuna pianta però poteva farci niente, poiché era legata alla terra dalle radici. Così neppure un fiore sarebbe potuto sbocciare tra le sue rocce. Se ne accorsero anche le stelle, quando una notte le nuvole erano volate via per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti. Una di loro ebbe pietà di quel pianto senza speranza e scese guizzando dal cielo. Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna, finché si posò stancamente sull’orlo di un precipizio. Brrr!!! Che freddo faceva!
Che pazza era stata a lasciare la quiete tranquilla del cielo! Il gelo l’avrebbe certamente uccisa. Ma la montagna corse ai ripari, grata per quella prova di amicizia data col cuore. Avvolse la stella con le sue mani di roccia in una morbida peluria bianca. Quindi la strinse, legandola a sé con radici tenaci. E quando l’alba spuntò, era nata la prima stella alpina…