La Francia del Nord e le cattedrali gotiche

E’ difficile da spiegare la sensazione di pienezza dell’animo che si prova quando, attraversando campagne e città della Francia settentrionale, in lontananza si cominciano a vedere le guglie e le torri delle cattedrali gotiche. Del resto tutta l’area fu grande protagonista del fenomeno artistico, sin dal suo esordio nel periodo compreso tra il 1140 e il 1144, con la realizzazione del coro dell’abbazia di St.Denis, a Parigi. Alcuni dei caratteri peculiari di tali costruzioni erano già presenti pure in passato, tuttavia con la moderna tecnica si iniziarono a vedere delle nuove combinazioni di volte, dei muri perimetrali sottili e ampie finestrature. La successiva meraviglia, ancora oggi frequentatissima dai turisti, fu Notre-Dame de Paris, con una navata di 33 metri. Si passò, quindi, alla cattedrale di Laon a quella di Amiens, a quella di Reims. Con la cattedrale di Strasburgo, infine, si arrivò al cosiddetto gotico flamboyant.

Gli esempi più spettacolari del gotico francese negli istituti religiosi sono sei e coprono un percorso lungo poco più di 380 chilometri. Amiens, ad esempio, è la testimonianza della fase matura di quest’arte e vi si giunge in auto, seguendo la D934 in direzione est per Noyon, con una cattedrale che riprende sia il Gotico che il Romanico. Prendendo la N32 e la N44 si arriva a Laon. La cattedrale di Notre-Dame, con i suoi rosoni, sulla facciata riprende figure animalesche di tipo esotico. E’ circondata da delizione stradine medievale ed anche dal palazzo arcivescovile e da abbazie.

In stile tardogotico è la cattedrale di Reims, mentre quella di Soissons fu restaurata dopo i bombardamenti del 1918. L’esempio più curioso, però, è forse visibile a Beauvais, dove il tentativo fu quello di realizzare il più alto edificio mai costruito. Tuttavia, dopo dodici anni dalla sua costruzione, risalente al 1284, il coro crollò e fu necessario utilizzare dei contrafforti di sostegno, ma le enormi cifre necessarie causarono il mancato completamento dell’opera.

fonte: guide National Geographic (si ringrazia la casa editrice White Star)

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