Joy of missing out nei viaggi

La chiamano joy of missing out ed è un approccio psicologico applicato anche nel settore del turismo e dei viaggi. Vediamo insieme in quale modo.

Cosa è davvero la joy of missing out

L’accezione originale del termine è ovviamente legato più generalmente al modo di approcciare la vita e al decidere di pensare al proprio benessere fisico e mentale. In che senso? È molto più semplice del previsto da spiegare. Si tratta del fermarsi deliberatamente e rilassarsi davanti al pensiero di perdere qualcosa. È ovviamente qualcosa che si oppone totalmente alla Fomo o fear of missing out ovvero la paura di perdere qualche cosa.

E soprattutto in materia di viaggi dobbiamo sottolineare che approcciare in base alla joy of missing out piuttosto che al suo opposto è più conveniente e vantaggioso sotto tutti i punti di vista. Prendiamo ad esempio una città come Roma: non sarà una vera e propria metropoli modello New York, ma ci sono molti monumenti e zone da visitare.

Se si hanno pochi giorni di tempo per farlo è più consigliabile concentrarsi su Colosseo, Fori romani, San Pietro e il Gianicolo piuttosto che impazzire per cercare di far entrare in una settimana qualsiasi tipologia di museo, mostra o monumento.

Capire cosa fare e come farlo

La joy of missing out è quell’approccio che ci consente di dire “perfetto, non c’è la faccio a visitare tutta Roma ma va bene lo stesso”. Per fare un esempio più importante possiamo prendere un viaggio in Giappone. Si tratta di un paese grandissimo e vastissimo, con differenti offerte dal punto di vista turistico. E le differenze tra Tokyo e la stessa Kyoto sono importantissime. Le alternative sono due: o si passa un mese in Giappone esplorando tutto l’esplorabile, ma bisogna avere anche un bilancio decisamente tendente all’illimitato, o si fa una selezione

Senza però dannarsi se non si riesce a vedere tutto. La traduzione letterale di joy of missing out e proprio gioia di non mancare o di non partecipare e rappresenta senza dubbio il modo migliore di organizzare una vacanza.

Se i nostri viaggi devono rappresentare una fonte di stress, tanto vale rimanere a casa. Ciò che dobbiamo puntare a fare è scegliere una destinazione e organizzare il modo in cui visitarla, avendo l’accuratezza nei nostri confronti di non stressarci eccessivamente.

Con la paura di perdere qualcosa infatti rischiamo di perdere prima di tutto la tranquillità. E, secondo, di non goderci quelle attrazioni che abbiamo selezionato. E di certo partire per poi stare male non vale davvero la pena.

Lascia un commento