Indonesia, angolo di paradiso che nemmeno lo tsunami del 2004 o le tensioni politiche periodiche degli ultimi decenni, sono riusciti ad oscurare. Chi giunge da queste parti per la prima volta, di solito sceglie Giava e Bali, mentre chi è alla ricerca di qualcosa di insolito si dirige alla volta delle Piccole Isole della Sonda, a Sumatra e Sulawesi. I veri esploratori, infine, arrivano fino in Nuova Guinea. Il nostro viaggio virtuale di oggi, invece, si snoderà solo tra Sumatra e Giava, in un luogo del mondo che è in grado in ogni attimo di lasciare senza fiato, anche il viaggiatore più esperto.
Sumatra
Molti dei turisti che scelgono l’Indonesia, oltre al mare e alle spiagge dove cercare l’abbronzatura perfetta, non vogliono perdere un soggiorno avventura nella sesta isola più grande del mondo per estensione. E’ considerata da molti “l’anti-Giava” e tra laghi e vulcani i tour a tema da organizzare sono praticamente infiniti. Da non perdere in questo senso, sicuramente il lago Toba, tra ripidi pendii e cascate. Bellissimo, poi, è il lago Maninjau.
L’aspetto forse più interessante di Sumatra, è rappresentato soprattutto dalle tante popolazioni presenti e, ancora di più, dai loro usi e costumi. I Minang, ad esempio, si trovano nella regione di Padang e di Bukittinggi e conservano ancora le case tradizionali con i tetti ornati da corna di bufalo. Questi animali in zona, sono al centro di scommesse e combattimenti che speso infiammano gli animi dei turisti. A Sumatra, poi, ci sono pure gli oranghi che però continuano a diminuire a causa degli incendi e della deforestazione senza controllo.
Da qualche anno, per la precisione dal sisma del 2005, c’è un tour che non si organizza più e che, invece, era molto particolare. Si trattava della visita ai villaggi Nias che tutt’ora continuano a vivere seguendo le loro tradizioni più antiche. Principalmente la loro giornata si svolge tra caccia, pesca e raccolta. L’isola è tutta da girare anche per la presenza di megaliti scolpiti che hanno un preciso significato: si riferiscono, infatti, agli antenati. Altro incontro interessante è quello con gli “uomini fiore”, il cui nome si riferisce ai motivi dei loro tatuaggi. Fanno parte della tribù dei Sakudei e si trovano nella vicina isola di Siberut.
Giava
E’ nota anche per i suoi maestosi monumenti. Patrimonio dell’Umanità Unesco, è ad esempio, l’incredibile complesso buddhista di Borobudur risalente al IX secolo. Ha una forma piramidale e riguarda una delle più grandi realizzazioni di architettura di tutti i tempi. All’interno ci sono almeno 2672 bassorilievi e di questi 1400 raccontano della vita di Buddha. Ci sono dieci terrazze e il numero segue il cammino verso la perfezione. e le ultime tre si riferiscono al cammino verso il nirvana. La decorazione comprende 72 stupa (monumento buddhista di solito legato alla conservazione delle reliquie) e uno grande in cima. A breve distanza, chi se la sente, può raggingere un altro Patrimonio Unesco, che è rappresentato dai templi induisti di Prambanan.
Nei dintorni, ancora, ci sono i templi dell’altopiano di Dieng, con la presenza tra l’altro di minigeyser. Giava, infine, rappresenta il centro del mondo in merito ai vulcani, se ne trovano almeno 100 e 25 di questi sono in attività.
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