E’ un momento politicamente complesso quello che sta vivendo la Grecia, ma con la speranza che possa presto ritrovare il modo giusto per riprendersi dalla grossa crisi economica che la sta investendo e che rischia di trascinare anche altri Paesi limitrofi, vale la pena di ricordare quanto lunga sia la tradizione culinaria dello Stato. Non solo bellezze paesaggistiche e culturali, quindi, ma una ricerca approfondita che lega l’arte ai sapori e alla storia più profonda del Mediterraneo. Si dice che l’olio di oliva greco sia tra i migliori al mondo, ma di certo non sono da meno altri prodotti della terra come le verdure, gli ortaggi, le olive e i legumi. Chi, invece, vuole concedersi un pasto frugale, può optare per le buonissime carni ovine o per il pesce che, di solito, non subiscono preparazioni troppo complesse e importanti.
Tra le pietanza più conosciute anche all’estero, non mancano i paximadia, fette di pane biscottato preparato con farine di orzo e frumento integrale. costituiscono, praticamente, la base del dakos, una sorta di frisella che si ottiene con paxamadia e viene condita con pomodoro, formaggio di pecora, olive e olio. Ovviamente va inumidita, qualche volta per renderla ancora più saporita, anche con acqua di mare. Il buon pesce si trova nelle isole e a Creta, addirittura, è ancora preparato secondo le ricette più antiche, preferendo solo una leggera doratura e un salmoriglio ottenuto con limone, olio e origano, abbastanza simile a qualche piatto siciliano.
Nell’entroterra, invece è la carne a farla da padrone, come quella di agnello, capra o pecora, cotta allo spiedo o servita in umido con contorno di verdura di stagione o di patate. Da non perdere i formaggi legati alle più originali tradizioni della pastorizia e lo yogurt di capra, mentre fra le bevande va molto forte il raki, a volte scelto anche come aperitivo.