Colorate, piene di scritte o più sobrie ma sempre con qualche elemento in rosso: le lanterne in Giappone sono praticamente onnipresenti, facendo parte in modo intrinseco della cultura del Paese. A Kyoto, ad esempio, la sera lo spettacolo diventa grandioso e tante piccole luci colorate l’avvolgono, regalando una atmosfera magica e, per certi versi riconducibile a qualche decennio fa, periodo in cui è ambientato anche il libro Memorie di una Geisha. Quest’ultimo, poi, diventato un film, narrava le vicende di una giovane ragazza e tutti i suoi sacrifici per diventare una importante intrattenitrice giapponese nel secolo scorso. Nel quartiere Gion la sera, queste simpatiche luminarie, accompagnano coloro che vogliono fare una passeggiata o accedere ad uno dei tanti ristoranti che si trovano lungo il fiume Sumida.
Il Santuario di Fushimi Inari- Taisha, poco fuori dalla città è molto suggestiva, oltre che per le luci soprattutto per i torii arancio che guidano il visitatore fino alla cima del monte Inari. Ma di templi in Giappone, un pò come le lanterne, ce ne sono moltissimi, perchè fanno parte profondamente delle tradizioni di questo popolo. Se ne possono trovare, infatti, sia shintoisti che buddisti e fra le due filosofie non esiste alcun tipo di conflitto.
I secondi, quasi sempre, sono molto grandi e le lanterne sono parecchio più numerose, rispetto a quelle che si possono trovare in un tempio shintoista. Sempre in tema di luci colorate, a Nara, il 14 agosto viene celebrata la Festa delle 10.000 lanterne e queste vengono accese dopo il tramonto in città, creando degli effetti e dei riflessi molto interessanti. Tale evento, così come tutti gli altri, comunque hanno sempre un elemento in comune: la natura. Non esiste momento della vita in cui un giapponese, non senta nel suo profondo quanto la comunione fra le creature della Terra e l’ambiente sia indissolubile e, quindi, mostra verso tutto ciò che lo circonda il massimo rispetto.
Oggi hanno conquistato per la loro bellezza anche le nostre terre. Certo con differenti tradizioni. Da noi servono più che altro per abbellire i giardini o gli spazi aperti. In generale, da un decennio, nel nostro Paese c’è la tendenza ad introdurre elementi appartenenti a culture differenti. Tutto frutto della globalizzazione, che ha però anche degli effetti positivi, come in questo caso. In tal senso, sono sempre di più coloro che scelgono l’arredamento etnico o per le aree verdi, ad esempio, cercano l’area zen. Lo stile classico ha un po’ annoiato e c’è voglia di insolito. In più, soprattutto la sera, fanno davvero una bella luce.
La loro storia in loco è piuttosto interessante.Per questo in Giappone hanno un profondo significato.Il loro uso era legato al tè, anche se certamente avevano una funzione più che altro decorativa. Venivano costruite in legno o con delle rocce e regalavano un effetto diffuso per via della luce che esplodeva letteralmente dalle fessure. Del resto, anche ora, in questo luogo, gustare questa bevanda ha quasi qualcosa di sacro.
La storia di queste lanterne permette di capire come mai questi oggetti in Giappone assumano certamente un significato maggiore rispetto a quello che possiamo noi attribuirgli. La loro funzione era legata al momento del tè, erano costruite in legno o con delle rocce, permettevano di creare un effetto diffuso grazie alla luce che si sprigionava dalle fessure.
Foto di : Marco Togni