Come viaggiare tutelati in questo mondo in piena pandemia di coronavirus ancora oggi nel 2021? E’ questa la domanda che sarebbe maggiormente necessario porsi all’atto della prenotazione di un viaggio. Se succede qualcosa o si presenta un imprevisto, come si può fare?
Necessità di tutelarsi per viaggiare
Il problema principale è che l’attuale situazione sanitaria ancora non può essere considerata ottimale tanto da prevedere che “tutto andrà bene”. Si potrebbe infatti prenotare un volo, pagare un pacchetto e poi rimanere con un pugno di mosche: diventa esigenza basilare far sì che tutto proceda senza intoppi. La prima cosa da fare quindi è comprendere verso quale luoghi è possibile viaggiare, partendo da quelli a ingresso libero fino a quelli che richiedono un tampone o la quarantena.
Attualmente il mondo non è aperto come un tempo quindi prima di prenotare un viaggio è importante assicurarsi il semaforo verde alla partenza, sfruttando il portale Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri. Allo stesso tempo è basilare leggere con attenzione il contratto turistico che si viene chiamati a siglare: quando si prenota un soggiorno o qualsiasi altro prodotto attinente al turismo, se si firma si accettano anche tutte quelle clausole relativi a rimborsi e potenziali disdette.
Mai come ora è necessario essere pienamente coscienti di quelle che sono le condizioni di viaggio ed è altrettanto importante richiedere quali sono le opzioni nel caso il viaggio dovesse venire forzatamente annullato per via della situazione sanitaria. Dato che la maggior parte degli acquisti avviene online al momento, è bene affidarsi solo a quei siti che sono in grado di fornire assistenza e informazione in modo capillare.
Cosa fare in caso di necessità di annullare?
Un caso estremo che potrebbe incontrare un viaggiatore quest’anno è la necessità di eseguire una quarantena preventiva o da contagio nel momento in cui sarebbe dovuto partire. Come fare per non perdere tutto o perlomeno limitare i danni? Secondo gli esperti di SOS Turista si dovrebbe inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno a coloro con il quale disdire la prenotazione spiegando la situazione, allegando il certificato che illustra l’emergenza e chiedere il rimborso procedendo in modo differente nel caso questo venga negato ove teoricamente previsto dalle condizioni del servizio.
Si potrebbe anche ottenere in risposta la fornitura di un voucher che, come indicato dai dpcm emessi dal marzo 2020, ha una durata di 18 mesi e può essere rinnovabile o meno a seconda del fornitore del servizio. In caso lo stesso non venga utilizzato allo scadere dei 18 mesi è possibile chiedere un rimborso del voucher non utilizzato.