La Grecia è tutta bellissima, ma non si può negare che ci sono angoli particolarmente suggestivi tanto da rappresentare una location perfetta per girare film di successo o per trascorrere delle vacanze uniche. E’ il caso di Skopelos, ad esempio, che è diventata ancora più frequentata dai turisti perché ha fatto da splendido sfondo al lungometraggio e musical “Mamma Mia”. I paesaggi intorno meritano davvero, l’atmosfera è in grado di trasmettere molta pace e da tavola non ci si alza mai delusi. Già, ma quali sono i piatti tipici di questo tratto di mondo proposto a prezzi scontati e sempre incantevole?
Curiosità
Giro del mondo alla ricerca degli ultimi paradisi
Da tanti anni ormai gli scienziati continuano ad annunciare la possibile scomparsa, improvvisa o ben più lenta, degli ultimi paradisi presenti sulla Terra. Sembra quasi una fastidiosa minaccia e, inevitabilmente, ci si chiede quanto c’è di vero e quanto potremmo assistere ad una eventualità di tale tipo. Un problema che al momento non fa altro che incrementare il turismo, ma il rischio è reale a partire dalle temperature che si innalzano, i ghiacciai che si sciolgono e le condizioni climatiche in continuo cambiamento. Persino luoghi ancora quasi incontaminati come le Maldive fra qualche secolo potrebbero restare un ricordo o, addirittura, l’Isola di Pasqua potrebbe finire sott’acqua fra centinaia di anni e l’elenco potrebbe ancora essere lungo. Ecco perché sarebbe davvero suggestivo organizzare uno o più viaggi, alla ricerca di questi angoli di mondo che attualmente fanno sognare per la loro bellezza. Non solo mete tropicali, ma anche lande desolate e comunque sempre posti spettacolari e praticamente unici. Il 2012, per fortuna, non ha portato a cambiamenti di natura apocalittica, allora meglio preparare il proprio zaino e cercare un volo il più economico possibile. Vediamo quali sono le aree in pericolo:
Turisti vegetariani: mangiare “verde” in vacanza
Chi è vegetariano, oggi, non ha alcun problema ad integrare le sostanze nutritive indispensabili per il proprio organismo e ad organizzare la propria dieta a casa e in città. Si tratta di una abitudine, meglio di uno stile di vita ormai comune e apprezzato da buona parte della popolazione mondiale. Diverso è il discorso, quando si decide di uscire. Almeno a livello logistico. Qualche disagio, infatti, potrebbe venire a crearsi quando si decide di partire, perché davvero complesso essere in grado di mantenere le proprie abitudini alimentari, in particolare se si opta per il ristorante. Il contesto in vacanza può cambiare quotidianamente, ma non è detto che possa essere così complesso conciliare le cose. La destinazione che sceglierete, in questo senso, sarà fondamentale per la buona o cattiva riuscita del vostro proposito di nutrirvi correttamente, seguendo un diverso stile di vita.
L’India in treno: paesaggi, monumenti e tradizioni
Visitare l’India in treno, aggiunge bellezza ad un viaggio già incredibile, rendendolo più suggestivo e certamente particolare. Con questo mezzo di trasporto, da sempre noto nel Paese, si possono infatti percorrere molti chilometri e spostarsi senza perdere paesaggi e monumenti ed entrando ugualmente a contatto con le tradizioni degli abitanti delle varie città. Piuttosto pittoreschi sono i “Toy trains”, i treni giocattolo che fanno servizio tra le pianure e le montagne lungo quattro ferrovie in miniatura. Queste ultime sono state costruite ai tempi di grande ricchezza dei Maharaja.
Finlandia: un paesaggio tra neve e fiabe
La prima immagine che affiora nella mente quando si parla di Finlandia è un freddo intenso con le renne che pascolano nei boschi. Tra la fitta vegetazione e le casette che sembrano fatte con il marzapane tanto sono perfette e romantiche, esiste tutto uno spettacolo di laghi e vallate e di panorami a perdita d’occhio che fanno davvero pensare che si tratti di un luogo da fiaba. L’inverno, poi, rende tutto innevato e ancora più suggestivo per un viaggio durante il quale scattare foto indimenticabili sarà piuttosto semplice.
Le megattere dell’Atlantico: un microcosmo da scoprire
Le megattere dell’Atlantico, spettacolari con le loro evoluzioni acquatiche, sono diminuite in modo preoccupante negli ultimi decenni, soprattutto perché è iniziata una assurda caccia alla ricerca delle loro preziose carni e dell’olio che viene prodotto. Nel 1962, infatti, questa è diventata una specie protetta ed, attualmente, si calcola che in tale parte di Oceano vivano circa 12.000 esemplari, dei 30.000/60.000 che coprono l’intero mare, ma il numero rischia di essere in ribasso continuo. Come ogni tipo di balena, è a sangue caldo e può pesare fino a 50 tonnellate e raggiungere i 15 metri di lunghezza. Con il dorso color grigio cobalto e il ventre chiazzato di bianco, gli esemplari sono difficili da avvistare quanto affascinanti. Sarebbe indimenticabile riuscire a organizzare un viaggio avventuroso, proprio alla ricerca di tali esseri degli abissi ma ciò non è facile non solo per la loro posizione, ma anche per gli spostamenti che li interessano. In primavera, estate ed autunno, ad esempio, si trovano nelle acque settentrionali dell’Oceano, in tre gruppi principali. Uno si muove nel golfo del Maine e in Nuova Scozia, uno al largo di Terranova e del Labrador e uno tra la Groenlandia e l’Islanda.
Racconti di viaggio: a vele spiegate verso Taha’a
Dovevamo svegliarci alle otto questa mattina e, invece, eccoci qua già in piedi alle sette, dato che la cabina molto graziosa della barca sulla quale ci troviamo si illumina praticamente all’alba. E poi siamo felici perché una nuova avventura ci aspetta. Martine e Claude, del resto, hanno già iniziato con i preparativi per la nostra partenza alla volta di Taha’a. Il viaggio dura quattro ore e si tratta di un vero inferno perché il mare è mosso e nonostante io e mio marito non abbiamo grossi problemi, di solito, siamo costretti a lasciarci consigliare per l’assunzione di una pastiglia che, poi, ci darà sonnolenza per molto tempo. Le acque blu di Taha’a però ripagano dalle precedenti fatiche e ci concediamo un bagno ristoratore. Dopo un sonno profondo dato dall’effetto del farmaco, riprendiamo a spostarci verso un altro motu vicino dove rinfrescarci e trascorrere la notte. A proposito, ci troviamo in Polinesia Francese, in coppia e stiamo realizzando il nostro sogno di vedere uno dei luoghi più belli del globo. Nessuna aspettativa disillusa, i colori sembrano davvero rubati alla tela di un pittore. Abbiamo speso al meglio i nostri soldi.
Viaggi particolari nelle città “fantasma” del West
Luoghi solitari e desolati che, però, hanno fascino immortale e del tutto particolare. Siamo negli Stati Uniti, in uno di quei posti al mondo dove anche le città “fantasma”, meritano una visita e decine di foto. Si, perché i paesaggi restano superbi e tra grandi praterie, montagne e canyon imponenti, questi villaggi affiorano dal nulla a ricordare il mitico quanto reale, selvaggio West. Le “ghost town”, rievocano i tempi della grande corsa all’oro ed erano sorte principalmente per ospitare i minatori, i cercatori del prezioso metallo o coloro che stavano costruendo la ferrovia. Vari i motivi hanno portato al totale abbandono delle aree, legati principalmente all’esaurimento del lavoro e alle condizioni inospitali circostanti, così come la relativa lontananza dalle grandi città, in un periodo in cui non esistevano condizioni di trasporto ottimali.
4 “tesori” a Mauritius, per un viaggio romantico
Ogni meta merita una visita da parte di chiunque, non importa l’età, la nazionalità o la provenienza: il mondo è di tutti. Ci sono però dei luoghi, in prevalenza di tipo tropicale che, volenti o nolenti, appaiono perfetti per le coppie di innamorati e per i giovani in luna di miele. Certo per chi può permetterselo, sono perfetti per le famiglie con bambini o per i pensionati che festeggiano un anniversario, ma in linea di massima non sono location che tutti hanno la fortuna di raggiungere. Nonostante, da qualche tempo anche i single facciano capolino nei resort più di lusso, Mauritius resta fondamentalmente appannaggio di chi deve festeggiare un evento a due.
I Masai: pastori d’Africa, tra Tanzania e Kenya
Vivono a contatto con la natura e ogni più picccolo rumore della savana per loro non è misterioso: con i loro abiti a fondo rosso realizzati da vecchie stoffe, riescono ad apparire anche piuttosto eleganti i Masai e, del resto, ad arricchire la loro figura ci sono anche decine di monili e accessori prodotti a mano con coloratissime perline. Questi pastori d’Africa, arrivarono in Kenya e Tanzania dalla regione del Nilo sudanese nel lontano XVIII secolo e, immediatamente, su di loro si svilupparono una serie di leggende metropolitane che, però, evitarono che fossero deportati come schiavi. Tutti credevano che fossero molto temibili, ma ben presto la peste bovina che uccise gran parte del bestiame, li costrinse a ritirarsi in appezzamenti di terra limitata, visto che quasi tutte le aree da loro occupate, diventarono riserve faunistiche o fattorie. Oggi i Masai sono divisi in gruppi e, ogni quindici anni circa, avviene con una solenne cerimonia di iniziazione il passaggio da una fase all’altra. I più potenti sono quelli inseriti nel gruppo dei guerrieri, i moran.