No, Berlino non è certamente una meta per gastronomi, niente a che vedere con molte grandi capitali europee in cucina, ma non per questo una città dove non si può mangiare veramente bene. Chi, poi, adora la carne non resterà certo deluso quando entrando all’interno di un ristorante, magari ordinerà un pezzo di maiale. La riunificazione ha migliorato il menù di tale parte di Germania ma, per vari motivi, ha sempre trovato difficoltà a ritagliarsi una propria dimensione tra i fornelli. In più l’esperienza coloniale è durata molto poco, per cui non c’è stato il modo di subire delle influenze straniere. Esperienze del tutto differenti sono, invece, capitate alla Gran Bretagna con l’India, ad esempio, o all’Olanda con l’Indonesia. Poca, inoltre, la presenza etnica o i sapori forti, ad eccezione della comunità turca che, però, non sempre si ritrova a produrre cibo su scala industriale.
Tuttavia con la caduta del Muro di Berlino, in linea di massima sono diminuiti i prezzi degli immobili nella parte est e molti giovani hanno aperto dei locali, soprattutto a Mitte e a Prenzlauer Berg. I più agiati che hanno viaggiato molto, adesso, stanno cercando di adeguare i loro piatti ad una cucina più leggera e salutare, come quella tanto di moda in altre parti d’Europa.
Ultimamente, poi, va moltissimo l’influenza italiana con la presenza della caprese, della rucola e, a volte, pure della pasta. Iniziano pian piano a moltiplicarsi i ristoranti cinesi e giapponesi e quelli che preparano specialità vegetariane. Quelli messicani e indiani, invece sono troppo influenzati dalle tradizioni tedesche, da non aver praticamente più nulla di originale. Rispetto al resto della Germania, però, a Berlino, si tende a consumare pranzi leggeri e sono tanto amati i sandwich preparati con vari tipi di pane fresco. Di sera, invece, la scelta è vastissima e molti dopo il lavoro preferiscono restare fuori e non tornare a casa, soprattutto quando le temperature sono piacevoli.