Abiti colorati e ipnotiche movenze di bellissime ballerine. Paesaggi selvaggi e splendidi che solo il turismo di massa riesce ad annebbiare. Un patrimonio culturale che si è conservato nel tempo e tradizioni tramandate di generazione in generazione. Bali affascina, inutile negarlo, e tra risaie, vulcani e mare è sempre più frequentata.
Le spiagge del Sud dell’isola sono piuttosto classiche: tropicali e da cartolina. Immaginate distese di sabbia bianca e di palme, mentre a Nord la sabbia diventa grigia per via dell’attività vulcanica. Nella zona meridionale come Kuta Beach, ormai da tempo arriva un grande turismo. In primo piano ci sono in questo senso Legian Beach e Sanur, così frequentate da essersi occidentalizzate. Oggi vengono chiamate Nusa Dua, Tanah Lot e Tuban. A Sud si pratica molto surf, ma i delfini continuano a sguazzare allegramente, intorno ad una barriera corallina da sogno. E’ una zona dove uscire piacevolmente in barca a vela o dedicarsi alle immersioni e allo snorkeling. Per avvicinarsi alle coste settentrionali, invece, si può prendere un bemo, cioè un taxi collettivo e andare alla scoperta di angoli decisamente più tranquilli.
Non solo mare, però, lo spettacolo delle risaie verdi a terrazza sullo sfondo dei vulcani lascia sempre senza parole. Uno spettacolo completato anche dalla caldera e il lago del cratere del monte Batur e del monte Agung. Si tratta di due vulcani sacri, dove si può arrivare organizzando delle lunghe passeggiate. Interessante da visitare anche l’interno. Si può giungere in fuoristrada o in modo e optare per un bagno nei fiumi ad esempio o, ancora, attraversare le foreste,ma solo in alcuni periodi dell’anno. Meglio se tra aprile e settembre. Ci si può dedicare ad attività diverse durante la giornata. Si può salire sul monte Batur di mattina e ammirare il tempio di Besakih nel pomeriggio. Se si sceglie un soggiorno in fai da te, per questo tipo di percorsi, meglio sempre affidarsi ad una agenzia locale che possa procurare un autista-guida. Esistono, tra l’altro, delle associazioni locali che permettono di scoprire una Bali ancora intatta, tra riti e danze in onore degli dei. Altari ornati di fiori, preghiere, offerte votive. Lo spettacolo è garantito.
Gli alberghi? Sono adatti alle varie esigenze. Ci sono quelli più modesti e dalle camere in affitto lontano dal clamore dei vacanzieri o quelli alla moda e frequentatissimi, ma non per questo necessariamente cari. La maggior parte dei gestori, sono attenti al turismo responsabile e i guadagni, aiutano la zona ad essere protetta a lungo.
Gli usi locali sono peculiari, ma bisogna sempre fare attenzione agli eventi e agli spettacoli “prefabbricati” per i visitatori. Questo vale sia per gli spettacoli di danza che per i musicisti dei villaggi. Da vedere sicuramente il gambuh, una particolare orchestra tipica dell’Indonesia che mescola i suoni degli xilofoni in bambù e i ritmi ossessivi dei tamburi.Andare a Bali, oggi, non è difficile perché c’è un continuo moltiplicarsi di offerte per famiglie, viaggi di nozze e magari l’aggiunta di un matrimonio celebrato da un ministro di culto locale, così come vacanze per single o di gruppo in ville private.