Gli Stati Uniti vietano i viaggi turistici in Corea del Nord: la conferma, dopo tante smentite nei giorni scorsi tra i tour operator, è arrivata direttamente dal Dipartimento di Stato a Washington.
Una notizia che non sconvolge se si pensa agli attuali rapporti tra le due nazioni o alla morte dello studente americano Otto Warmbier, occorsa lo scorso giugno. Tra le agenzie che avevano predetto un blocco dei viaggi viene anche la “Young Pioneer Tours” che organizzò proprio il viaggio dello studente in Nord Corea. Senza entrare nel merito delle condizioni che hanno portato alla morte del giovane di 22enne, non stupisce che “seri rischi” per l’incolumità degli americani sono stati tenuti da conto e per tale motivazione si è arrivati a decidere per un blocco totale.
Tecnicamente il divieto entrerà ufficialmente in vigore 30 giorni dopo la pubblicazione ufficiale dello stesso che avverà la prossima settimana. In caso si abbia necessità di viaggiare in Nord Corea per motivi umanitari o per scopi “limitati” si potrà fare richiesta presso il Dipartimento di Stato per ottenere un passaporto con una specifica autorizzazione. Si tratta di un ulteriore impedimento alla conoscenza di uno Stato che su carta avrebbe molto da offrire al turista ma che a causa della dittatura in corso nello stesso si presenta essere come uno dei luoghi più pericolosi da visitare per qualsiasi persona. Un vero peccato data la bellezza che i paesi orientali posseggono e che è quasi impossibile da conoscere in sicurezza tolta la permanenza in Paesi come Cina, Hong Kong, Taiwan e Giappone.
Sarà curioso scoprire se altri stati a livello internazionale prenderanno in qualche modo esempio istituendo limitazioni di diverso genere.