Un sodalizio nato quasi per caso quello tra Mercedes-Benz e Ciao Checca. Nel viaggio che ha portato lo streetfood all’italiana fino al Salone del Gusto di Torino sono emersi i punti in comune e le caratteristiche indiscusse di due brand che ci tengono al benessere dei clienti e dell’ambiente.
Mercedes-Benz ha messo in moto il gusto grazie allo Sprinter, un furgone che è tra i veicoli commerciali più apprezzati da chi, per lavoro, è abituato a girare l’Italia. Non è soltanto la capacità di carico a piacere dello Sprinter ma anche la guidabilità. Chi si è già cimentato nella guida di questo furgone dice che è come essere al volante di una macchina anche se bisogna evitare di farsi prendere la mano dalla maneggevolezza e rendersi subito conto che ci sono quasi 7 metri di veicolo da spostare.
Cosa c’entra Ciao Checca in tutto questo? Ciao Checca è un noto brand di streetfood ha scalato le classifiche fino ad arrivare al Salone Internazionale del Gusto che ha aperto i battenti il 23 ottobre. Ciao Checca è un brand del Lazio ed è l’unico che da questa ragione è arrivato fino alla kermesse torinese presidiando la sezione cucine di strada.
Ciao Checca ha incontrato sull’autostrada del gusto Mercedes-Benz che si è occupata con il suo Sprinter di rendere il viaggio più comodo, di far arrivare le materie prime intatte e pronte all’uso. Chili di Cicerchie di Serra de’ Conti, Mozzarelle di Casearia Casabianca, Olio Canino DOP, ditaloni rigati a lenta lavorazione Rummo, i fagioli rossi di Lucca, il Lonzino di Fico, Castelmagno e la lenticchia di Rascino.
Dagli ingredienti elencati è facile capire che Ciao Checca propone al grande pubblico le ricette tipiche della tradizione culinaria italiana. La pasta alla Checca oppure cicerchia & cicoria sono i piatti di punta del brand che ha come unico obiettivo quello di tenere alto il nome della cucina tricolore.
I fondatori di Ciao Checca hanno voluto riscattare la cucina italiana con un format audace, quello dello streetfood ispirato ai takeway esteri. Sono riusciti così a dimostrare che la pasta, anche se cucinata espressa e quindi velocemente, può essere buona, sana e gustosa. Gioco forza delle loro proposte è la qualità dei prodotti che si unisce alla volontà di salvaguardare la biodiversità e custodire gelosamente i segreti della cucina nostrana.
Alla salvaguardia della biodiversità, al rispetto dell’ambiente e dei cicli produttivi sono dedicati i 450 presidi Slow Food nazionali che sono esposti anche all’Arca del Gusto nel Salone torinese.