Perché andare in Kenya? Ovviamente perché è un angolo di globo dove ancora la natura e, soprattutto la fauna, riescono a vivere e proliferare lontano dal caos e dall’industrializzazione del resto del mondo. Sono giunta in questo tratto di Africa nera tre anni fa ed è stato certamente emozionante, a cominciare dal sorriso dei tantissimi bambini, ancora oggi stupiti dal passaggio di quei turisti considerati dalla pelle strana e dal portafoglio pieno. I più piccoli cercano semplicemente una caramella, altri desiderano stringere la mano a un essere umano tanto diverso eppure uguale.
Kenya, cosa non perdere durante una vacanza?
I parchi nazionali sono certamente delle peculiarità uniche che bisogna tenere in considerazione e visitarne almeno uno, ha la capacità di trasformare il sapore di una vacanza in questa destinazione. La natura è oggi autentica e selvaggia e anche nelle grandi città, si è comunque lontani dal progresso al quale siamo abituati. C’è, poi, la vera regina, la savana, dove chiunque diventa piccolo piccolo e scopre quanto questo ambiente naturalistico sia sempre diverso e confinato pur nei suoi limiti. Quando cala la sera, un’altra suggestione è quella dei colori dell’altopiano, mentre di giorno da vedere sono i Grandi Laghi con i loro colori ineguagliabili.
Per chi è alla ricerca di ambienti sempre diversi, il Kenya non delude. Di fronte al visitatore ci sono dunque la Rift Valley, le spiagge candide, la barriera corallina e le isole dell’Oceano Indiano. Chi decide di seguire percorsi non troppo turistici, potrebbe imbattersi nei colori e nelle sfumature delle coltivazioni di tè e di rose, così come delle altre piante delle alture. La costa, invece, è sospesa tra un mix di culture differenti. Si va da quella africana a quella araba, fino a quella indiana e coloniale.
Non è tutto rose e fiori in Kenya però. Di sicuro nelle grandi città il concetto di sicurezza andrebbe rivisto, questo in particolare a Nairobi e a Mombasa. Da calcolare, poi, il grande traffico e lo smog di luoghi che dovrebbero essere un paradiso di natura e cielo e, invece, sono carichi di moderne attrazioni ma con ben pochi comfort. Questo porta un grande inquinamento atmosferico e acustico che, sin da subito, può disturbare il turista. Per chi si trova sulla costa, soprattutto in certi periodi dell’anno, è necessario fare attenzione alle zanzare e consultare sempre un medico quando si parte, per valutare insieme i propri spostamenti e, quindi, se è il caso o no di seguire una profilassi antimalarica.
Se siete dei viaggiatori curiosi, comunque, troverete molto interessante l’offerta culinaria, visto che ci sono offerte altrove introvabili. Potrete mangiare dal coccodrillo fino all’ippopotamo giusto per citare qualche esempio noto. Accostarsi alla cultura dei masai è affascinante, a cominciare dalle danze offerte ai turisti, fino ad arrivare alle loro creazioni di monili con perline. Io, ad esempio, ne ho casa piena perché non ho saputo resistere ai colori e agli abili intrecci che caratterizzano subito il loro stile e a prezzi che, ovviamente, per noi sono più che abbordabili.
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