La beat generation e i diritti civili, oltre che le più importanti forme di contestazione studentesca, sono nate proprio qui nella città più liberale e anticonformista degli States: San Francisco. Da sempre, soprattutto nell’ultimo mezzo secolo, fucina di nuove idee e stili d’arte e di vita all’avanguardia è una delle metropoli degli Usa da visitare assolutamente. Tra le casette vittoriane color pastello, si sentono ancora gli echi di decenni, come gli Anni ’70, quando nasceva il movimento di tutela dei diritti civili dei gay o solo una decina di anni fa, la cosiddetta “rivoluzione digitale” post internet; per non parlare del campo di Berkeley, dove i giovani hanno alzato la voce per primi, per raggiungere giusti diritti a livello scolastico. Ogni zona o quartiere ha una propria identità ed è in continua evoluzione, creando un movimento culturale che ben si adatta alle strade a saliscendi sullo sfondo dell’Oceano, che la caratterizzano.
Molto frenetica è, ad esempio, la vita a Chinatown, tra le più importanti dell’intera America, che si avvicina sempre di più al territorio di North Beach, quest’ultimo antico quartiere italiano negli Anni Cinquanta noto per essere diventato cuore pulsante del movimento beatneak. Il distretto Haight Asbury è sopravvissuto al terremoto di inizio Novecento e negli anni Sessanta, le sue casette in stile vittoriano sono state ridipinte con colori vivi per diventare centro della cultura hippies. Elementi caratterizzanti di quegli anni, che si riscontrano ancora adesso.
Mission, invece, è una ex area popolare affacciata sulla Est Bay, conosciuta per i suoi murales e i locali e ristoranti etnici. I quartieri residenziali sono, ancora, quelli della Marina e di Pacific Heights. Il polmone verde di San Francisco, è certamente il Golden Gate Park, con musei e giardini e la sede della California Academy of Science. Quest’ultima in un particolare edificio di Renzo Piano, perfettamente mimetizzato nel parco.