Zanzibar è il nome di un arcipelago situato nell’Oceano Indiano, nei pressi della Tanzania. Il clima di Zanzibar presenta due stagioni secche e due piovose ogni anno, il periodo migliore per fare una vacanza è compreso tra la metà di dicembre e marzo e da giugno ad ottobre, evitando così il periodo delle piogge. Qualunque sia il periodo ricordiamo comunque che è un Paese dove il caldo non si risparmia. Una visita ai famosi bagni persiani farà dimenticare il gran caldo: per arrivare ad essi bisogna percorrere la Hamamni Street, una delle strade che compongono la famosissima Stone Town o città di pietra.
Per secoli Zanzibar è stato un importante scalo commerciale dell’Oceano Indiano, infatti l’arcipelago in passato fu una metropoli cosmopolita tanto da prendere la denominazione di “Porta d’Africa“. L’origine del nome Zanzibar, che viene usato in generale per riferirsi all’isola principale, deriva probabilmente dal persiano Zangi-bar (Costa dei neri) o dall’arabo Zayn Z’al Barr (Bella questa terra), poiché meta appunto di tanti naviganti provenienti dall’Asia.
La realizzazione della cattedrale anglicana, tutt’oggi luogo affascinante e misterioso, fu resa possibile soprattutto dall’opera entusiastica del vescovo Steere. Lo splendido mosaico che decora l’altare fu regalato da Miss Caroline Thackeray che insegnò nella missione locale dal 1877 al 1926. Le decorazioni di rame dietro l’altare su cui campeggiano i nomi di diversi personaggi biblici scritti in swahili, attirano ancora oggi tanti visitatori. A Zanzibar occorre adottare un abbigliamento sobrio, sia per gli uomini che per le donne, essendo un’isola per la quasi totalità di religione islamica. Bisogna sempre ricordarsi che si tratta del cosiddetto “terzo mondo” e le condizioni igieniche, il cibo e che la vita in generale non può in nessun modo essere paragonata alla nostra. Inoltre é bene evitare l’uso di alcolici in pubblico ed il consumo dei pasti per strada (in particolare durante il mese di Ramadan).