E’ rimasto solo un ricordo dell’isola che per ben trent’anni India e Bangladesh hanno cercato di contendersi, inghiottita dalle acque misteriosamente e balzata agli onori della cronaca per essere diventata come la mitologica Atlantide. New Moore Island ha avuto una esistenza curiosa sin dalla sua nascita che è avvenuta nel 1970, quando improvvisamente è emersa dal mare ed è stata scoperta da un satellite americano solo quattro anni dopo. In realtà a farla sorgere dalle profondità oceaniche sarebbe stato un terribile disastro naturale, il ciclone Bohla. Lunga poco più di tre chilometri in lunghezza e altrettanti in larghezza, non è mai stata abitata e neppure occupata, ma sin dalla sua scoperta sono iniziate le rivalità su chi dovesse prendere il possesso della lingua rocciosa mai segnalata nelle carte geografiche.
Le ostilità tra Bangladesh e India nate a seguito della posizione della zona di Terra a metà strada fra i due Stati, hanno portato l’isola a cambiare tre nomi, nel corso di questi anni: South Talpatti Island scelto dallo stesso Bangladesh e New Moore Island e Purbasha voluto dagli indiani. Alla fine, quasi come se una volontà superiore avesse voluto mettere fine alle lotte di potere, questo remoto tratto di mondo è stato risucchiato dall’Oceano e probabilmente è ritornato negli abissi, nello stesso luogo dal quale era giunto in superficie a fine del secolo scorso.
A confermare la notizia dell’improvvisa scomparsa di New Moore Island, è stato il professor Sugata Hazra della Jadaypur University di Calcutta, il quale studiando le immagini satellitari si è accorto che il tratto di mare era tornato libero e senza strati rocciosi intorno. Secondo lo stesso studioso, inoltre, l’isola che aveva raggiunto soltanto due metri sopra il livello del mare, sarebbe stata sommersa a causa del riscaldamento globale e del conseguente innalzamento delle acque. Proprio in questa zona, tra l’altro, pare che il livello sia aumentato considerevolmente negli ultimi dieci anni e altre isole del Golfo di Bengala, rischierebbero di fare la stessa fine.