Palermo è una “città completa” che possiede il mare, la buona cucina, i monumenti e come recitava una celebre frase del film “Johnny Stecchino” anche il traffico. Scherzi a parte, questa è una costante che interessa del resto gran parte dello Stivale. Esiste,quindi, una citta “da mangiare” e una “da vedere” e, in quest’ultimo caso, passeggiando con gli occhi rivolti verso l’alto si potranno rivivere gli antichi fasti del luogo attraverso la magnificenza dei suoi palazzi e delle storiche costruzioni del centro. Quando il visitatore meno se lo aspetta, infatti, si trova davanti architetture e decorazioni talmente ricche da farlo certamente rimanere a bocca aperta.
Se, ad esempio, il giro turistico inizia dalla via Maqueda, una delle arterie principali, in soli cinque minuti di cammino tra la Stazione centrale e il mercato di Ballarò, si mostreranno con una bellezza quasi sfacciata i Quattro Canti. Si tratta di altrettante facciate di forma convessa che appartengono a dei palazzi seicenteschi, arricchite da fontane dedicate alle stagioni. A sormontarle dei monumenti che riprendono dei re spagnoli, i quali a loro volta sorreggono un altro ordine di statue dedicate alle protettrici della città che sono: Santa Cristina, Santa Ninfa, santa Oliva e Sant’Agata. Quest’ultima è stata poi sostituita dall’amatissima Santa Rosalia. Per lei, che sconfisse miracolosamente l’epidemia di peste che stava decimando i palermitani, la notte tra il 14 e il 15 luglio di ogni anno, viene organizzata una festa durante la quale non si bada a spese e un carro con la statua della Santa, ogni volta diverso, viene portato lungo il principale corso Vittorio Emanuele.
Tra un palazzo nobiliare e l’altro e l’incredibile bellezza di Fontana Pretoria o Piazza della Vergogna, detta così in quanto ricca di statue marmoree nude che ricoprono il contorno e sede del Comune, si giunge a Piazza Bellini, con la Chiesa della Martorana e quella di San Cataldo. Proseguendo la passeggiata, invece, è il momento dei Teatri, prima il Massimo e poi il Politeama con il Palchetto della musica. Da qui, infine, incomincia la via Libertà che è il salotto di Palermo, con le costruzioni e ville in stile liberty, come il Giardino Inglese.