Il momento migliore per giungere nel Parco Nazionale dell’Asinara, in Sardegna, una splendida area protetta italiana, è la primavera. In questa stagione infatti la sua grande varietà di piante è in totale trionfo di fiori e colori, gli stessi che poi, mese dopo mese, spariranno per lasciare spazio ad una natura più brulla. Se il sole come nel nostro caso, sarà la costante della vostra giornata di escursione, l’emozione di scoprirne i tratti sarà ancora più forte. Questo perchè tra vecchie costruzioni, il carcere di sicurezza ancora presente e i corsi d’acqua nascosti nel verde, non manca una fauna molto varia che vi farà sentire davvero lontano anni luce dal caos e dallo stress cittadino.
L’Asinara tristemente nota in passato per essere stata un carcere di massima sicurezza, una sorta di esilio moderno super sicuro, ha veramente mille altre cose da offrire. Tra le sue curiosità proprio la bellezza e anche la dolcezza degli asinelli albini, del resto famosi nella zona. Letteralmente massacrati dal sole che provocano loro pericolose ustioni, si nascondono nei pochissimi angoli di ombra, ma con risultati decisamente scarsi.
L’Asinara è abbastanza estesa come isola e per dimensioni è la seconda in Sardegna dopo Sant’Antioco. La sua forma è stretta e allungata con una costa frastagliata ed una serie di habitat non solo belli da vedere, ma soprattutto importantissimi a livello naturalistico. E’ stata abitata fin dall’antichità anche per il clima abbastanza piacevole ed infatti sono stati trovati dei resti già a partire dal neolitico. Nel tempo però ha preso anche la denominazione di Isola del Diavolo. A noi, invece, è sembrata un angolo di paradiso dove ricaricare le forze, anche solo per un giorno. Presi come siamo dalla nostra frenetica vita, a volte è necessario trovare un po’ di tempo per dimenticare tecnologia, uffici e lavoro e ritrovare un contatto più vero con la natura.
Asinara: le curiosità
Quest’isola del Mediterraneo, si trova tra il Mare di Sardegna a ovest, quello di Corsica a nord e l’omonimo golfo a est. A sud è separata dalla Isola Piana e da un canale navigabile, il cosiddetto Passaggio dei Fornelli. Vi si arriva da Porto Torres, graziosa città in provincia di Sassari. Non vi abita quasi nessuno e l’unico soggetto che ha la residenza è Enrico Mereu, (lo scultore dell’Asinara). Gli ultimi residenti civili, antecedenti all’istituzione della colonia penale, abbandonarono l’isola nel lontano 1885. In quell’anno passarono nella vicina Stintino. A livello territoriale è una zona montuosa divisa tra coste alte e frastagliate. Intorno spiagge e una vegetazione carica di macchia mediterranea. Al Parco dell’Asinara si accede liberamente, con i servizi di visita effettuati da operatori autorizzati dal Parco stesso.
La sua estensione è di 50,90 km² e questo ne fa la quinta isola italiana per estensione. Non ne sono comprese ovviamente la Sicilia e la Sardegna. In più, è la terza sarda dopo Sant’Antioco e San Pietro. La sua larghezza è assai variabile e va da 290 m, nel punto più stretto a 7 km in quello più largo. Il suo perimetro costiero raggiunge i 110 km. Per quel che concerne, invece, la vegetazione è prevalentemente arbustiva.
Molte sono in loco le colline con punte che arrivano a 408 m, come Punta della Scomunica nella parte settentrionale dell’isola. L’isola è interamente parte del Parco nazionale dell’Asinara e dell’area marina protetta internazionale, nota come Santuario per i mammiferi marini.