La società Swahili legata in particolare alla zona dell’Africa orientale ha una natura cosmopolita e questo significa che non sono rare le influenze provenienti da altri tratti di mondo. Il risultato sono piatti estremamente saporiti che possono fare storcere il naso soltanto a chi non è abituato alle spezie e al gusto deciso. Se siete esperti di cucina etnica, quindi, noterete tradizioni arabe, indiane, cinesi e africane unite per un menù eccellente. Questo senza dimenticare le famose spezie di Zanzibar e del pesce sempre freschissimo. Di sicuro non mancano mai prodotti come la citronella, l’aglio, lo zenzero, il sedano, i limoni e il lime, il basilico dolce, il coriandolo, il peperoncino, la cipolla, il pomodoro, il tamarindo, la salsa di soia, la salsa di ostrica e il mango verde.
Lo Zanzibar però è famoso soprattutto per il latte di cocco che rappresenta la base di molte salse ed è presente in quasi tutte le ricette. Di solito si usa quello verde e non quello marrone come lo conosciamo noi e non viene preferito il liquido interno, cioè il succo ma la spremitura della polpa. E’ chiaro che il risultato non tarda ad arrivare ma c’è un certo spreco di tale alimento.In poche parole, si grattugia la scorza e si mescola la polpa con acqua tiepida prima di spremerne fuori il latte con le mani. La crema ottenuta si spreme con un panno prima di usarla. L’alimento base, comunque, resta il riso che rappresenta un piatto principale o un accompagnamento. Se volete preparare il riso al cocco, dovrete sostituire un terzo dell’acqua di cottura con latte di questo frutto.
Molto diffuso è l’ugali, un porridge compatto simile alla polenta fatto di farina di granoturco. Viene accompagnato da stufati e verdure e lo assaggerete sicuramente. Altrettanto tipiche sono le banane cotte e le patate dolci. Come dimenticare la manioca, un tubero farinoso e dolciastro parente della patata americana. Attenzione perchè la buccia è velenosa. I chapati che si mangiano a tutte le ore del giorno, hanno origine indiana e sono fritti.
Che cos’è lo swahili?
Si tratta di una lingua bantu che è diffusa in gran parte dell’Africa orientale, centrale e meridionale. Ha natura nazionale in Tanzania, Kenya e Uganda. Come idioma ufficiale è parlato da circa 5-10 milioni di persone e come seconda da 80 milioni. Storicamente è legata al commercio marittimo e la sua diffusione cresce costantemente. Il nome deriva dall’arabo e significa costiero, ad indicare i popoli che vivono in questo tratto del continente.
La sua storia
Si è sviluppata come lingua di interscambio sulle rotte commerciali che univano Africa e Asia. Se ne ha notizia dal primo secolo a.C ed ha influenzato molto le culture delle costa orientale dell’Africa. Con l’arrivo degli europei e il colonialismo, lo swahili iniziò ad essere contaminato. Altrettanto vero, però, è che lo swahili ha mantenuto la struttura generale di una lingua bantu e con queste ha più cose in comune che con l’arabo. È difficile stabilire con precisione da quanto tempo lo swahili esiste come lingua distinta. Probabilmente arriva direttamente da Zanzibar.
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