La cucina dell’Oman: un viaggio gastronomico tra le delizie locali

 

Un mix di sapori che derivano da influenze mediorientali, africane e asiatiche hanno dato vita alla cucina dell’Oman ancora non troppo famosa, ma basta un primo assaggio per rimanerne colpiti. Tra i fornelli gli omaniti si divertono a preparare di sicuro la carne di pollo o montone e il pesce. Vanno ghiotti a questo proposito per le sardine e le aragoste che in effetti gradiremmo anche noi. Una curiosità: quest’ultima varietà qui è priva di chele. I piatti principali non vengono mai serviti senza il riso e sono arricchiti da una marinata di spezie, erbe, , aglio, cipolla e succo di lime.

A livello tradizionale va molto forte l’haris, che ha l’aspetto gelatinoso e che è il risultato di grano cotto al vapore, carne bollita e squalo essiccato. Il tutto condito con succo di limetta, cipolle e peperoncino. Provate poi pure la shuwa, carne marinata cotta in forni di argilla che di solito non manca nelle tavole per le feste. La carne prescelta va dal montone, al vitello, alla capra al cammello. Ci vuole molto però per praparare la pietanza e alla fine si procede alla marinatura nel succo di datteri e spezie. La carne si avvolge, quindi, in foglie di banane e messa a cuocere per 12 ore.

 

Ad accompagnare la shuwza ci pensa la rukhal, una sfoglia di pane e riso sul fadhi. Parliamo di un enorme vassoio che utilizzano i commensali per servirsi sempre e solo con la mano destra, in quanto l’altra serve solo per le abluzioni. Si passa poi al rabis con lo squaletto locale fritto con pezzi di fegato. La frutta invece si mangia prima e riguarda in particolare albicocche, banane, melograni e agrumi. I datteri non mancano mai e simboleggiano l’ospitalità e vengono accompagnata dal tipico caffè, detto qahwa. Ci sono poi spesso le palline di farine di farina e lievito fritte e servite con sciroppo di zucchero,succo di lime e cardamomo.

Oman, informazioni di viaggio

Il clima nel Paese è quasi ovunque tropicale desertico. In estate può piovere soprattutto nei rilievi settentrionali e meridionali, anche a causa del monsone. Quest’ultimo da metà giugno a metà settembre non influenza comunque troppo la temperatura del posto. Nella costa del Golfo di Oman il clima è desertico e c’è sempre sole, o almeno per buona parte dell’anno. L’estate qui è caldissima e tocca punte di quaranta gradi. Se soffiano i venti dall’interno la temperatura può arrivare a cinquanta gradi. In inverno si sta molto meglio, quando a Muscat la capitale la colonnina di mercurio non supera i 21 gradi.

oman

Al contrario di quanto avviene dalla punta nord, in estate nella costa settentrionale a Muscat il mese peggiore in quanto a caldo è giugno. A luglio e agosto, invece, la nuvolosità è portata dal monsone di sud-ovest. Ciò significa che si passa dai 40 di giugno ai 38 di luglio e ai 36 di agosto. Chi non sopporta l’afa eccessiva, quindi, dovrebbe regolarsi di conseguenza per organizzare una vacanza in questo affascinante tratto di mondo, dove le escursioni sono tantissime e i paesaggi superbi.

 

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