Un grande territorio e, soprattutto, una multiculturalità, hanno reso la cucina russa estremamente varia nei sapori e nelle pietanze, a tutto guadagno di chi deve gustarne i piatti principali.La base, però, è unica ed è fornita più che altro dalle abitudini a tavola delle popolazioni rurali. Gli abitanti di questo tratto di mondo dietro ai forneli si sono adattati non solo ai prodotti presenti, ma anche alle rigide condizioni climatiche che devono affrontare. In questo senso, quindi, gli ingredienti fondamentali sono il pollame, la cacciagione, i funghi, i frutti di bosco e il miele.
In più altri gustosi ingredienti vi si accostano, a partire da cereali, come la segale, il grano, l’orzo, il miglio, dai quali si ricavano pani, frittelle e kvass. Si tratta di una bevanda tipica che si ottiene dal pane fermentato, birre e vodka. E’ chiaro che il freddo va combattuto con qualcosa di freddo e pesante. Via libera, quindi, alle zuppe con il testa il borscht. Quest’ultimo è preparato con brodo, barbabietole rosse, pomodoro, cipolle, cavolo, carote e sedano. Vi si possono aggiungere poi carne di manzo o salsiccia e il tutto va servito caldo o freddo e con pane bianco e smetana, la panna acida che non manca mai nella cucina russa.
Ci sono poi i pelmeni che riguardano un piatto molto simile ai ravioli cinesi. La ricetta tradizionale, proviene dagli urali, con un ripieno che nella tradizione riguarderebbe il 45 per cento di carne di manzo, il 35 per cento di agnello e il 20 per cento di maiale. Oggi comunque non ci sono limiti alle varietà presenti sul mercato locale. I pirozhki, ancora, costituiscono un gustoso snack. Si tratta di tortini cotti al forno, farciti con vari ingredienti. Non mancano, ad esempio, della carne trita o delle cipolle saltate o del riso, delle uova sode e aneto, o funghi saltati con cipolla, carne e riso.